Dal carattere bizzarro e scaltro, il Turco Van è un gatto che sceglie il proprio umano di riferimento, all’interno della famiglia, e che “tollera” gli altri componenti, ma senza riservare loro particolari slanci affettivi, tutti per l’umano prediletto, con il quale è sempre leale e affettuoso, arrivando a seguirlo alla stregua di un cagnolino.

Il carattere del Gatto di razza Turco Van

Dotato di grande intelligenza e di grandi doti di comunicazione, è un gatto relativamente facile da addestrare. La sua vivacità è proverbiale, e bisogna fornirgli ampi strumenti e mezzi di sfogo, o sfogheranno la loro voglia di vivere su quel che capita! Si tratta, però, di un gatto territoriale ed egocentrico, che non ama l’invasione dei suoi ambienti da parte di altri animali e/o di nuovi esseri umani. Occorre quindi prestare molta attenzione quando vengono introdotti bambini nella famiglia in cui vive.

Turco Van: la leggenda del diluvio universale

Una leggenda parla delle abilità di questo gatto che, a differenza della maggior parte dei gatti che non hanno un buon rapporto con l’acqua, non disdegna di fare una nuotatina di tanto in tanto. Noto anche come “gatto di Allah”, le leggende narrano che quando finì il diluvio universale, mano a mano che l’arca si avvicinava alle appena riemerse pendici del monte Ararat, Noè avesse non poche difficoltà a mantenere la calma tra i suoi passeggeri a quattro zampe. Due gatti bianchi riuscirono a sfuggire al suo controllo, lanciandosi in acqua e nuotando verso la terra ferma. Via,via che le acque si ritiravano, i mici cominciarono a scendere a valle, e quando lasciarono le montagne per unirsi agli uomini, Allah li benedisse toccandoli sulla testa affinché aiutassero gli uomini a cacciare i topi. E dove Allah li toccò, vi lasciò, in rosso, le impronte della sua mano.

Turco Van: la leggenda del gatto acquatico

Un’altra leggenda racconta che Allah, di passaggio al lago Van, vide un gatto tutto bianco in acqua. Credendo che stesse affogando, lo prese per la testa e la coda portandolo in salvo. Poco tempo dopo, vide altri gatti bianchi tuffarsi nel lago ed iniziare a nuotare, così capì che in realtà il gatto da lui salvato non era affatto in difficoltà; lì dove era stato toccato da Allah, il pelo del gatto si colorò di rosso.

Le origini del gatto di razza Turco Van

Gatto di razza Turco VanIn realtà le origini di questo gatto si perdono nella notte dei tempi, ma grazie ad alcune raffigurazioni sappiamo che era già noto ai tempi dell’occupazione romana dell’Armenia, tanto che, appunto, le tribù del luogo avevano dipinti gatti di questa varietà sui loro vessilli di guerra e sulle loro armature. Al di là di questo dettaglio, la storia antica del Turco Van si fonde e si confonde con quella del Turco Angora, perché nel loro paese d’origine la distinzione tra le due razze non è percepita uniformemente.

Una serie di documenti, comunque, ci spiegano che intorno al 1400, in vicino Oriente, si tenevano fiere di animali, alle quali partecipavano anche gatti a pelo semilungo provenienti da diverse regioni mediterranee e asiatiche, tra cui i gatti originari della Turchia caratterizzati dal pelo setoso e fluente. Più tardi, attorno al 1600, questi gatti vennero portati in Europa, omaggi per i nobili e le casate reali da parte dei sultani turchi. E Piacquero talmente che in Francia, verso la metà del secolo, nacque un vero e proprio allevamento ad opera di Fabri de Peiresc.

I suoi gatti vennero acquistati addirittura dai reali francesi e da Richelieu, ma con il passare degli anni i gatti “francesi” (ormai noti come gatti d’Angora) spopolarono nei ceti alti di tutta Europa, approdando anche in America. Due secoli dopo, però, il gusto dei gattofili di tutto il mondo si orientò verso gatti più rotondi e massicci, e gli Angora vennero incrociati con altri gatti per creare il Persiano. La sua nascita portò l’Angora all’estinzione in Europa e in America, mentre il Turco Van ha continuato a vivere in stato semi-domestico nelle sue regioni d’origine.

Nella variante completamente bianca (Vankedisi) è stato protetto e allevato come Angora Turco, perché il governo, stimolato da una credenza popolare, secondo cui il grande statista Ataturk si sarebbe reincarnato in un gatto a pelo semilungo bianco, dichiarò la varietà bianca tesoro nazionale, e fece internare tutti gli esemplari negli zoo turchi promuovendo un rigoroso programma di protezione ed allevamento.

Oggi dobbiamo la presenza dei turco Van in Europa a due signore inglesi che nel 1955 ne portarono due esemplari in Patria dopo una vacanza in Turchia, perché affascinate da quelli che assomigliavano moltissimo ai vecchi gatti d’Angora inglesi ormai perduti da mezzo secolo.

 

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