I furetti sono considerati animali da compagnia a tutti gli effetti. Qualcuno però crede di fargli del bene liberandoli nel bosco. Meglio fare un po’ di chiarezza su questo punto: il furetto non è un animale selvatico.

Animale domestico o selvatico?
La specie di furetto che teniamo comunemente nelle nostre case non è presente in natura allo stato libero, ma deriva da un antichissimo incrocio della puzzola con altri mustelidi. I furetti selvatici esistono solo negli Stati Uniti occidentali , ma sono di una specie diversa rispetto a quella che, già duemila anni fa, è stata addomesticata dall’uomo: si chiamano “blackfoteed ferret” (fureto ngripes) e sono una specie protetta perché in via d’estinzione.

Una curiosità: c’è una caratteristiche del furetto che in effetto lo rende molto selvatico, ossia il suo odore. Il suo nome scientifico infatti è mustela putorius furo, che significa “faina puzzolente ladra”. Ladra per via della sua abitudine a nascondere il cibo e puzzolente per il forte odore che emana, soprattutto se non sterilizzata. Vuoi saperne di più? Leggi l’approfondimento »

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Abbandonarli è reato
Anche la giurisprudenza li equipara ai cani e ai gatti e sono tutelati dalla legge n° 281 del 14 agosto 1991: la loro liberazione equivale all’abbandono e viene punita severamente. Bisogna tener presente, poi, che il furetto abbandonato non sarebbe in grado di sopravvivere per più di qualche giorno perché non abituato a cacciare e a difendersi dagli uccelli predatori. Inoltre, qualora sopravvivesse e desse origine a una colonia, costituirebbe una seria minaccia per l’ecosistema locale: entrerebbe infatti in competizione con le puzzole (che sono animali protetti) e comprometterebbe la sopravvivenza di altre specie animali.

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