Il riccio africano è un piccolo animale esotico che può essere ospitato nelle nostre case se rispettiamo determinate sue esigenze, ecco quali sono.

Il riccio africano è un animale che può essere tenuto in casa, nel rispetto di tutti quelli che sono i suoi comportamenti e le sue esigenze. Il Dott. Salvatore Ronsisvalle, medico veterinario, risponde alle domande su questo animale esotico, spiegando la differenza con le specie protette, come il riccio europeo, di cui è vietata la detenzione.

 

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Quali sono l’ambiente e le abitudini di vita del riccio africano?

L’atelerix albiventris, conosciuto meglio con il nome di riccio africano, è considerato un animale domestico di tipo esotico, pertanto non è soggetto a C.I.T.E.S. (La Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione). Originario dell’Africa, il suo allevamento si sta man mano estendendo anche in Italia, in Inghilterra, America e Spagna. Da anni viene considerato un animale da compagnia a tutti gli effetti.

Va distinto dal riccio europeo (erinaceus europeus) presente in Italia, di cui è invece vietata la detenzione, essendo una specie selvatica e patrimonio dello stato.

 

Cucciolo di riccio africano: quand’è il momento giusto per adottarlo?

I ricci sono degli animali solitari, il maschio e la femmina si incontrano solo durante la stagione degli accoppiamenti. Pertanto, se non si desiderano numerose cucciolate, vanno tenuti separati. Il cucciolo di riccio africano viene svezzato intorno ai 30 giorni di vita ma conviene aspettare un altro mesetto prima di prendere un cucciolo di riccio. Ricorda che il riccio africano raggiunge la maturità sessuale intorno ai 6/7 mesi, dopodiché viene considerato adulto.

 

Quali sono le aspettative di vita dei ricci domestici?

I testi riportano che in natura la vita media del riccio è di circa 8 anni. In cattività la vita media aumenta, fermo restando che questi simpatici animaletti vengano alimentati in maniera corretta, evitando la sovra-alimentazione (tendono all’obesità). Quindi, oltre alla giusta alimentazione, devono avere la possibilità di fare delle ‘sgambettate’ fuori dalla teca.

 

Cosa mangiano i ricci africani?

Sono degli animali notturni, quindi la loro maggiore attività avviene di sera. In natura sono insettivori, ma in cattività possono essere alimentati con insetti (Tarme Della farina, caimani, grilli e camole del miele) reperibili nei negozi per animali o acquistabili online. Devono essere sempre di allevamento e mai raccolti in giardino. Oltre agli insetti, il riccio africano viene nutrito anche con croccantini per gatti o per cani di piccola taglia, di tipo umido. Inoltre, almeno 2 volte la settimana, va somministrato del macinato bovino crudo.

 

Come tenere un riccio in casa?

Considerati animali esotici, vanno allevati all’interno di terrari e vasche. In inverno hanno bisogno di una fonte di calore, realizzabile con un cavetto termico posto sotto la teca. La temperatura non deve scendere sotto i 20/22 gradi. I ricci sono degli animali che in natura percorrono svariati km alla ricerca di cibo, per cui la sera vanno lasciati un po’ liberi di girare in una stanza, ovviamente sempre tenuti sott’occhio.

 

Caratteristiche fisiche del riccio africano

Il corpo di questa particolare specie di riccio raggiunge una lunghezza che va dai 15 ai 25 cm e il suo peso può variare tra i 350 e i 700g. Questi simpatici animaletti hanno piccole zampe che anteriormente contano cinque “dita”, mentre quelle posteriori quattro.

Il colore del riccio africano può essere vario: ormai in commercio si trovano svariate colorazioni del riccio africano, dal tipico colore ancestrale, passando per l’albino, il chocolat, il pinto e il cinnicot. Oggi ci sono svariate mutazioni di colore fino ad arrivare ad esemplari definiti odd eyed, con gli occhi di differente colore e gli spotted face, dal particolare viso a macchie.