Quando si adotta un cucciolo di cane è importante mettere subito in atto una serie di insegnamenti indispensabili per evitare che il piccolo combini guai in casa.

 

L’arrivo di un nuovo membro a quattro zampe suscita in tutta la famiglia grande gioia ed entusiasmo, soprattutto se si tratta di un dolcissimo cucciolo di cane. Nei primi giorni di assestamento dell’animale in casa, è facile essere portati a lasciargli fare ciò che vuole, in attesa che crescendo cambi.

In realtà le cose non stanno proprio così: è necessario impartire delle regole di convivenza sin da subito, per evitare che il cucciolo si abitui a certe consuetudini, difficili poi da eliminare.

Proprio come i bambini, anche i cuccioli amano giocare e combinare qualche guaio inconsapevole: questi comportamenti vanno corretti immediatamente, affinché non diventino cronici; basti pensare che il 70% dei disturbi comportamentali dei cani dipendono da una cattiva gestione o educazione da cucciolo da parte dell’uomo, per capire quanto è importante l’insegnamento delle regole in questo periodo.

 

Le fasi della crescita di un cucciolo di cane

La prima fondamentale regola da seguire è non adottare mai un cucciolo che non abbia compiuto almeno sessanta giorni di vita. Prima di questo periodo l’animale ha bisogno di restare vicino alla mamma e ai suoi fratelli, affinché possa crescere in maniera armoniosa. Il passaggio da cucciolo ad adolescente è così importante che gli esperti lo hanno suddiviso in varie fasi di crescita, ognuna caratterizzata da un diverso approccio del cane all’ambiente esterno.

Le fasi di crescita del cane sono tre:

  • periodo neonatale
  • periodo di transizione
  • periodo di socializzazione

Il periodo neonatale arriva fino alla seconda settimana di vita ed è il periodo in cui il cucciolo ha bisogno del contatto della mamma per sopravvivere. Infatti, la mamma non è solo fonte di nutrimento, ma anche di calore per i piccoli, che non sono ancora in grado di termoregolarsi da soli.

Poi arriva il periodo di transizione, che copre tutta la terza settimana di vita ed è il momento in cui il cucciolo inizia a diventare sempre più autonomo, apre gli occhi e fa i suoi bisogni da solo. In questa fase può essere utile iniziare ad accarezzare il piccolo, senza mai allontanarlo dalla mamma, per fargli percepire il contatto con l’uomo come un’esperienza positiva.

Si passa quindi al periodo di socializzazione, che va dalla quarta alla dodicesima settimana di vita. È questo il momento in cui il cane è pronto a socializzare con l’uomo e se vedrà vari tipi di persone, inclusi i bambini, da grande non avrà problemi a relazionarsi con nessuno. È questa la fase in cui il cucciolo è pronto ad entrare in famiglia, sempre dopo i sessanta giorni di vita, perché avrà appreso dalla mamma tutte le regole per poter essere indipendente. Viceversa, un cane che viene allontanato dalla mamma prima di questo periodo, rischia di avere per tutta la vita un comportamento aggressivo e timoroso verso l’esterno, oppure sviluppare una eccessiva iperattività.

 

Come addestrare un cucciolo

Compresa l’importanza delle primissime fasi di vita, ecco allora come addestrare un cucciolo una volta arrivato a casa. Ecco passo dopo passo le primissime regole da impartire al piccolo animale affinché non combini troppi guai in casa.

  • Educare il cucciolo a fare i bisogni nel posto giusto.
    È in assoluto il primo insegnamento che viene impartito ad un cane che vive in appartamento. Nei primissimi giorni bisognerà avere un po’ di pazienza perché è facile che il cucciolo sporchi in giro per casa, se viene lasciato libero. Può invece essere utile predisporre un recinto per cuccioli, in cui mettere la sua traversina e lasciarlo lì finché non fa i suoi bisogni. Il passo successivo è dargli degli orari specifici in cui portarlo fuori a fare la passeggiata: pian piano il cucciolo si adatterà a questi orari, a patto che restino sempre invariati.

 

  • Educare il cucciolo a non salire su letti e divani
    Ovviamente si tratta di una scelta soggettiva, ma qualora vi siano dei posti specifici in cui il cane non deve salire, come può essere un divano particolarmente delicato o il letto matrimoniale, bisogna disincentivare la loro volontà di andare lì, premiandolo viceversa se non lo fa. Con il tempo il cucciolo capirà che ci sono posti non graditi al proprietario, in cui è meglio che non vada.

 

  • Educare il cucciolo a non mordere
    Come un qualsiasi neonato che si rispetti, anche il cucciolo ama giocare sempre, il che nel caso si tratti di un cane, significa anche mordicchiare qualunque cosa, che sia la gamba di un tavolo o una ciabatta. Nel caso di cani di taglia grande poi, il morso può essere anche pericoloso per il proprietario che gioca insieme al suo cane. Meglio quindi abituarlo sin da piccolo a non giocare in questo modo: il sistema migliore resta sempre il cosiddetto metodo gentile, che consiste nel premiare l’animale quando fa qualcosa di positivo (rinforzo positivo) e viceversa ignorarlo quando attua un comportamento scorretto.

 

Queste sono regole generali di educazione del cucciolo, ci sono però casi in cui può essere necessario l’intervento di un addestratore professionista, che può impartire degli insegnamenti più precisi, in base ai singoli casi specifici.