Quando si parla di filariosi cardiopolmonare, ci si riferisce sempre ai cani. Tuttavia la filaria può colpire anche i gatti.

 

Anche se non sono gli ospiti preferenziali, in ambienti dove la filaria è endemica ecco che ci può essere il salto di specie. È importante riconoscere i sintomi della filariosi nel gatto e le possibilità di prevenzione in quanto nei mici la malattia è ancora più grave che nei cani.

 

Filaria nel gatto: modalità di trasmissione

La causa della filariosi cardiopolmonare nel gatto è la stessa del cane: il parassita appartenente ai Nematodi noto come Dirofilaria immitis (da non confondere con la Dirofilaria repens che provoca la filariosi cutanea). Il gatto si infetta esattamente come il cane: una zanzara punge il gatto e gli trasmette le microfilarie (la forma larvale) . Queste viaggiano nell’organismo del gatto fino ad arrivare nel cuore destro dove diventano adulte.

Il gatto non è il bersaglio preferito della della D. immitis. Tuttavia in zone dove la filariosi è endemica e dove ci sono tantissime zanzare, aumentano le probabilità che questi insetti pungano anche i gatti.

 

Filaria gatto: sintomi

Filaria gatto

Il problema della filaria nel gatto è che la malattia è più grave e ad evoluzione rapida rispetto al cane. Questo perché il cuore del gatto è molto più piccolo rispetto a quello del cane e bastano poche filarie per provocare rapidamente la morte del micio. I sintomi della filaria nel gatto sono variabili:

Forma iperacuta o acuta

È una forma molto grave che spesso provoca morte improvvisa. I sintomi sono:

  • dispnea
  • nausea
  • vomito
  • diarrea
  • tromboembolismo polmonare
  • sindrome della vena cava (si manifesta con grave dispnea, soffi cardiaci e emoglobinuria)
  • sono state anche descritte forme con localizzazione aberrante delle filarie nel gatto, come l’arteria femorale

 

Forme croniche

Si tratta di forme rare che provocano sintomi ancora più aspecifici dei precedenti:

  • difficoltà respiratoria
  • vomito
  • diarrea
  • dimagramento

 

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Profilassi filaria gatto: la prevenzione

Se noti uno dei sintomi descritti in precedenza, contatta il tuo veterinario. Purtroppo essendo sintomi aspecifici, da soli non bastano a confermare la presenza di malattia. È possibile che il veterinario ti consigli di effettuare una serie di indagini diagnostiche fra cui esami del sangue, Rx e ecocardiografia. Per la diagnosi, esistono dei test da fare, tuttavia spesso non danno risultati molto attendibili.

I test antigenici spesso danno dei risultati falsi negativi nei gatti poiché cercano gli antigeni delle femmine adulte in fase riproduttiva, ma nel gatto difficilmente si arriva a questa fase in quanto il gatto muore prima. Inoltre nelle infestazioni da soli maschi questi test sono per forza di cose negativi. Non funzionano molto bene neanche i test anticorpali. In teoria il gatto tende a produrre più anticorpi rispetto al cane, il problema qui sono i falsi positivi: il gatto è positivo anche quando è solamente venuto a contatto con la filaria, anche quando non ha sviluppato la malattia. E nei gatti non funziona neanche cercare le microfilarie in circolo: non le si trova praticamente mai.

Per i gatti che vivono in zona endemica, ma non solo, chiedi consiglio al tuo veterinario su come poter eseguire la profilassi per prevenire l’infestazione da filaria nel gatto. Esistono, infatti, in commercio prodotti specifici registrati per la prevenzione della filariosi nel gatto, così come esistono prodotti per proteggere i gatti non solo da pulci e zecche, ma anche dalle zanzare.

 

 

 

Fonti: PubMed, Pulmonary artery dissection causing haemothorax in a cat: potential role of Dirofilaria immitis infection and literature review di I. Biasato, M. Tursi, S. Zanet, E. Longato e M. T. Capucchio – PubMed, Aberrant migration and surgical removal of a heartworm (Dirofilaria immitis) from the femoral artery of a cat di Maureen S. Oldach, Catherine T. Gunther-Harrington, Ingrid M. Balsa, Ehren M McLarty, Kyle A Wakeman, Kathryn L. Phillips, Juhana Honkavaara, Lance C. Visser e Joshua A. Stern – Medicina interna del cane e gatto, Nelson – Couto

 

Approfondimento: Purina