Un recente studio svedese ha dimostrato come anche il corredo genetico abbia un’influenza sulla decisione di prendere un amico a quattro zampe

 

La passione per i cani è anche una questione di DNA. Lo dimostra una recente ricerca scientifica pubblicata sulla rivista Scientific Reports e condotta dall’Università svedese di Uppsala. Quali sono stati i termini di questo studio? E quali le ricadute della scoperta effettuata dagli scienziati?

 

Lo studio sui gemelli e gli animali

I ricercatori dell’Università di Uppsala hanno preso come campione dei loro studi 35 mila coppie di gemelli. La metodologia di scegliere proprio questa tipologia di persone è nota perché consente di distinguere fra le influenze dell’ambiente e quelle dei geni su biologia e comportamento. L’esperta di epidemiologia molecolare Tove Fall ha coordinato le ricerche degli studiosi: sono stati utilizzati i dati genetici presenti nel Registro svedese dei gemelli, il più grande di questo tipo nel mondo.

Dall’analisi è emerso come il tasso di concordanza sulla decisione di avere un cane è superiore nei gemelli omozigoti, cioè quelli che hanno il patrimonio genetico uguale, rispetto a quelli eterozigoti, che condividono invece il 50% di corredo genetico. I ricercatori hanno inoltre effettuato una verifica su quanti di questi gemelli fossero in possesso di un cane: hanno scoperto che il DNA influisce significativamente sulla scelta di avere un amico a quattro zampe, con conseguenti implicazioni nella comprensione del rapporto cane-uomo nel corso dei secoli.

 

DNA, come influenza la scelta di prendere un cane

Il rapporto fra uomini e cani è iniziato almeno 15 mila anni fa. Grazie a questo studio è possibile affermare che, anche per trasmissione genetica, ci sono determinate persone che sono portate per natura a prendersi maggiormente cura degli animali domestici rispetto ad altre. Per la prima volta inoltre, sempre tramite questa ricerca, è stato possibile dimostrare che DNA e ambiente hanno lo stesso ruolo nella scelta di avere un cane.

Il prossimo passo che dovranno compiere i ricercatori sarà quello di identificare le varianti genetiche coinvolte, andando a capire come queste siano collegate ad alcuni tratti della personalità oltre che ad altri fattori, come le allergie.

 

Fonte: http://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/ragazzi/news/2019/05/19/avere-un-cane-e-una-questione-di-dna_f1fb8c70-43ea-4c20-867e-af2a3cfaf7ae.html