Allergia al gatto, come fare?

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L’allergia al gatto può diventare un problema per chi ama i mici e la loro compagnia. Da cosa deriva? 

L’allergia al gatto non è dovuta al pelo, come spesso si tende a pensare, ma agli allergeni presenti nella saliva e veicolati sul pelo durante le operazioni di pulizia.

Quali sono i sintomi che può causare l’allergia? Cosa fare per continuare a convivere con i nostri amici a quattro zampe?

 

Allergia al gatto

L’allergene che porta a sviluppare l’allergia al gatto si chiama Fel D1 e ha origine, appunto, nelle ghiandole sebacee del felino e nella sua saliva.

Quando i gatti si puliscono l’allergene si deposita sul mantello e, successivamente, quando il micio perde il pelo questo si disperde nell’ambiente. L’allergene, quindi, entra in contatto con gli umani e con mobili o abiti e persiste a lungo, anche con le pulizie più radicali e addirittura dopo l’allontanamento dell’animale.

Solitamente, l’allergia al gatto si manifesta con difficoltà respiratore come congestione nasale starnuti ripetuti e insistenti, lacrimazione, respiro affannoso e tosse secca. L’allergia può manifestarsi anche a livello cutaneo, con comparsa di prurito, eritema o rush cutaneo. È più probabile che l’allergia al gatto colpisca coloro che sono già affetti da allergie pre-esistenti, sia alimentare che respiratoria.

A volte i sintomi dell’allergia al gatto possono presentarsi dopo un periodo di convivenza con l’animale: infatti, i gatti ancora cuccioli producono una quantità più bassa dell’allergene responsabile dell’allergia, che, inizialmente, potrebbe non essere sufficiente a scatenare i sintomi.

Come combattere l’allergia al gatto

Ecco tre semplici consigli per ridurre gli effetti dell’allergia al gatto:

  1. Adottare misure igieniche preventive: lavarsi le mani dopo aver toccato il gatto, lavare e disinfettare gli interni abitativi, eliminando quanto più possibile i tappeti, le tende che non si possano lavare spesso, i sofà non sfoderabili e simili, perché creano dei veri e propri serbatoi di allergene. Usate un aspirapolvere dotato di filtri e mettete sistemi di ventilazione con filtri ad alta efficienza.
  2. Stabilire una suddivisione degli spazio: per evitare che il pelo del gatto, e di conseguenza l’allergene Fel D1 responsabile dell’allergia, si disperda in tutti gli ambienti di casa, cercate di limitare la presenza del gatto a una sola stanza della casa o se possibile all’esterno.
  3. Scelta del gatto: se ancora non avete un gatto, per i soggetti allergici è consigliabile scegliere un gatto Siberiano perché la proteina Fel D1 è presente in quantità scarsissime nella saliva di questi mici. Inoltre, la percentuale di questa proteina si trova in misura diversa a seconda che il gatto è castrato, sterilizzato, maschio o femmina.

Quindi, con qualche piccola accortezza ancora coloro che sono allergici al pelo del gatto non dovranno più fare a meno della compagnia dei micetti!

 

Foto: iStock

Approfondimento: Purina