Cibo per il gatto: umido o secco?

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Quando si ha a che fare con l’alimentazione del proprio gatto, le cose da sapere e le domande da porsi per fare in modo che il proprio animale riceva i giusti nutrienti non sono mai troppe. Cosa mangiano i gatti di diverso rispetto agli esseri umani? Quali sono le quantità giuste di cibo da dare e con che frequenza di tempo somministrarle? Nella maggior parte dei casi, accade che, per il troppo affetto, si tende a dare una quantità di cibo eccessiva al proprio gatto.

L’eccesso nell’alimentazione, però, non solo è nocivo per la salute del gatto, ma è aggravato dal fatto che, al troppo cibo, si aggiunge anche un altro elemento: la mancanza di attività fisica, fenomeno che in genere caratterizza soprattutto la vita dei felini che vivono in casa e non fanno troppo movimento.

 

Nutrizione gatto: vantaggi del cibo secco e di quello umido

Meglio optare per il cibo secco o per quello umido? Salvo gatti con particolari problematiche gastrointestinali, nei quali la somministrazione di alimenti secchi e umidi in contemporanea causa problemi collegati ai diversi tempi di digestione delle due diverse tipologie di mangimi, nulla vieta di alternare mangimi secchi a quelli umidi.

Tuttavia, ci sono dei vantaggi da considerare in entrambi i tipi di alimentazione.

  • Cibo secco: questo tipo di alimentazione aiuta a ridurre e rimuovere la placca dai denti del gatto. Un altro vantaggio risiede nella maggior praticità, soprattutto durante i mesi estivi (il caldo, infatti, non altera le caratteristiche organolettiche dei cibi secchi). Sono anche più facili da conservare, sporcano di meno e, una volta aperti, tendono a durare più a lungo rispetto al cibo umido, se conservati con le giuste precauzioni
  • Cibo umido: il cibo umido risulta più appetibile per molti gatti. Inoltre, i problemi di conservazione sono andati riducendosi nel corso del tempo grazie all’utilizzo delle bustine monoporzione che permettono di servire ogni volta un pasto completo senza avere avanzi. Nel caso del cibo umido, però, bisogna controllare attentamente che si tratti di un mangime completo e non di uno complementare che necessita di ulteriori integrazioni per soddisfare i fabbisogni nutrizionali del gatto

 

Quantità cibo gatto: umido e secco

Andando dritto al sodo, un gatto adulto dovrebbe mangiare in media 40 grammi di cibo umido per ogni chilo del suo peso. Se per esempio il gatto pesa 7 kg, dovrebbe mangiare 7×40 = 280 grammi di cibo umido ogni giorno. Si fa riferimento a dosaggi medi, ma non è detto che vadano bene in modo assoluto in tutti i casi. Molto dipende, infatti, dal metabolismo del gatto e dal suo stile di vita, oltre che dall’età e dalle condizioni fisiche nelle quali si trova. Per esempio, un gatto non sterilizzato con una vita molto attiva dovrebbe mangiare, a parità di peso, una volta e mezza in più rispetto a un gatto sterilizzato che vive in casa.

Inoltre, il gatto non si nutre di solo cibo umido: bisogna imparare a saper dosare le porzioni di cibo umido per gatti con quelle di cibo secco, che si calcolano in modo diverso. Per il dosaggio del cibo secco bisogna fare lo stesso calcolo valido per il cibo umido e poi dividere per 3 – quindi riprendendo l’esempio di prima, avremmo 280 grammi diviso 3. Questo perché il cibo secco è disidratato e più concentrato, e di conseguenza è sufficiente una quantità inferiore nell’alimentazione del gatto. Per quanto riguarda ogni quanto un gatto deve mangiare, per un gatto adulto sono sufficienti 2-3 pasti al giorno.

Considera, però, che i gatti spesso amano fare pasti piccoli e frequenti: l’importante è non superare mai la razione giornaliera esagerando con le dosi.

Ovviamente si tratta di un calcolo pratico e comodo da fare velocemente. È possibile, tuttavia, chiedere al proprio veterinario un consulto con un veterinario nutrizionista nel caso si voglia realizzare una razione giornaliera mirata a soddisfare i fabbisogni nutrizionali del singolo gatto.

 

 Come dosare il cibo umido per gatti e quello secco

Per comprendere se le quantità di cibo umido consigliate sono adatte all’alimentazione del proprio gatto, basta fare delle prove, partendo dal rispetto delle dosi consigliate e poi calibrare meglio la razione fornita al proprio animale. Ci possono essere conseguenze di vario tipo, come per esempio:

  • Il gatto mantiene lo stesso peso, il che vuol dire che le dosi di cibo sono corrette.
  • Il gatto ingrassa. In questo caso si tratta molto probabilmente di un problema legato al suo metabolismo, che è troppo lento e di conseguenza trasforma il cibo in grasso senza assimilarlo. In ipotesi come questa, bisogna stare molto attenti e prima di procedere con l’acquisto di cibi per dimagrire è sempre meglio chiedere il parere di un esperto.
  • Il gatto dimagrisce. Stavolta, invece, potrebbe trattarsi di metabolismo particolarmente attivo o di parecchia attività fisica svolta dal vostro felino. Casi come questo prevedono la possibilità di modificare le quantità, aumentandole, o di optare per cibo diverso, per sapori, consistenze, ricette

 

Ricorda, poi, che malattie come il diabete mellito o l’ipertiroidismo possono manifestarsi nel gatto, rispettivamente, come un aumento di peso o come un dimagrimento, indipendenti dalla dose di cibo assunta giornalmente.

 

Quanto deve mangiare un gatto: gli errori da non fare

Per l’alimentazione del gatto, è bene sempre tenere a mente che si deve scegliere un cibo che non contenga dosi eccessive di grassi o carboidrati, ma allo stesso tempo non deve essere né troppo proteico né eccessivamente ricco di fibre, elementi che potrebbero provocare rispettivamente problemi ai reni e all’intestino. Quando si cerca la giusta dose di cibo per gatti, poi, è bene considerare il fatto che ci possono essere delle variazioni (anche significative) a seconda della marca acquistata, in relazione alle quantità di nutrienti, di acqua presente nel cibo e di fibre contenute.

Soprattutto in caso di mangimi commerciali, è bene sempre fare riferimento alle tabelle nutrizionali presenti su ogni confezione: a seconda della composizione del mangime, infatti, varia la dose da somministrare.

Quando si deve dare da mangiare al proprio gatto poi:

  • Non bisogna dargli cibo solo perché ci fa tenerezza nel momento in cui noi stiamo sgranocchiando qualcosa e lui ha già mangiato.
  • Non si deve riempire la ciotola fino all’orlo, solo perché si ha da fare. Un animale è un essere vivente al quale bisogna dedicare il giusto tempo e le attenzioni necessarie.
  • Non si può sacrificare la qualità al prezzo.
  • Mai dare al gatto il cibo del cane, perché potrebbe sviluppare problemi legati al minor tenore proteico degli alimenti per cani o una carenza di taurina.
  • Mai dare ai gattini alimenti per gatti adulti, svilupperebbero problematiche carenziali.

 

 

 

 

Fonti: Small Animal Clinical Nutrition, di Michael S. Hand, Craig D. Thatcher, Rebecca L. Remillard, Philip Roudebush e Lon D. Lewis

 

Approfondimento: Gourmet