Manx: i segreti del gatto senza coda

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Ha il pelo soffice come quello di un coniglio, a cui assomiglia anche per la forma rotondeggiante e la sua tipica andatura saltellante. Ecco le caratteristiche del gatto Manx.

Ma non è certo questa la prima cosa che balza agli occhi quando si vede per la prima volta un gatto dell’isola di Man (o Manx), che è completamente sprovvisto di coda!

Una serie di leggende da secoli tentano di spiegare la stranezza del gatto Manx

Si racconta, infatti, che questo micio, originario appunto dell’isola di Man, nel Mar d’Irlanda, un tempo avesse la coda, bella e folta. Ma quando ci fu il Diluvio Universale, il gatto arrivò in ritardo all’Arca di Noè, proprio quando le porte si stavano chiudendo. Per non restare a terra fece un gran balzo, entrò nell’Arca, ma in quel momento la porta si chiuse e gli mozzò la coda. Altri, invece, raccontano che fu un cane a tagliare, con un morso, la lunga appendice del manx: siamo sempre sull’Arca di Noè, e il cane, per dispetto, avrebbe staccato di netto la coda al micio. Che, vergognandosi dell’amputazione subita, si gettò in mare raggiungendo a nuoto l’isola di Man.

Esiste poi una leggenda celtica che racconta come la scrofa magica Henwen un giorno si trasformò, sull’isola, in un gatto. Ma dal momento che i maiali hanno la coda corta, si dimenticò di allungarsela, cosa che spiegherebbe la ragione del curioso aspetto del manx.

Purtroppo, però, la realtà è ben più triste e decisamente meno affascinante: gli studiosi hanno infatti scoperto che non si tratta che di una mutazione genetica avvenuta nell’isola di Man. Dove, a causa dello poco spazio a disposizione, la consanguineità tra i soggetti era elevata e il gene dominante poté così perpetuarsi facilmente. Ma il gatto di Man piacque molto ai britannici, che fondarono un club a lui dedicato già nel 1901.

Quali sono le altre caratteristiche del gatto Manx

La mancanza della coda, in ogni caso, non è l’unica stranezza che caratterizza questo gatto, che per certi versi assomiglia quasi più a un cane: il gatto manx, infatti, dimostra, nei confronti del suo compagno umano un attaccamento quasi morboso. Lo segue passo-passo e adora il gioco del riporto; tende a seppellire e nascondere i suoi giocattoli e ringhia quando sente un rumore sospetto. E’ però anche un formidabile cacciatore di topi: rapido, letale e instancabile!

In casa è poco distruttivo e apprezza moltissimo le comodità presenti. Convive tranquillamente con altri animali e accetta l’addestramento. Non è timido con gli estranei, e soffre particolarmente la solitudine, tanto da poter essere lasciato da solo non più di qualche ora.

Ma attenzione: il gatto di Man presenta gravi problemi relativi proprio al gene che fa sì che non abbia la coda: le femmine danno alla luce cucciolate poco numerose perché che i cuccioli omozigoti che hanno ereditato da entrambi i genitori il gene mutato, muoiono in grembo alla madre nella fase iniziale dello sviluppo fetale.

I cuccioli che rimangono in vita, invece, sono quelli che ereditano solo un gene della mancanza della coda (quello mutato), mentre l’altro gene della coppia è quello della coda normale. Gli allevatori normalmente incrociano soggetti senza coda con soggetti con presenza di coda, per preservare la tipologia corretta.

Non tutti i gatti Manx però sono privi di coda: esiste infatti la varietà: “Rumpy”, che è quella totalmente priva di appendice, con una fossetta alla base della colonna vertebrale; la varietà “Rumpy Riser”, che possiede da una a tre vertebre sacrali; la varietà “Stumpy” che invece possiede un breve moncone di coda; la varietà “Longy” che la coda ce l’ha quasi normale. (B.P.)