Una nuova ordinanza del Ministero estende il divieto di tagliare le code e le orecchie ai cani. Le eccezioni devono essere stabilite dal veterinario e devono riguardare il singolo animale.

Il Ministro della Salute Ferruccio Fazio, in una nota emanata il 21 marzo 2011, riapriva lo scontro sulla corretta applicazione della Convenzione Europea per la protezione degli animali da compagnia. L’obiettivo era quello di riaprire la possibilità di tagliare code e orecchie ai cani, in particolare quelli utilizzati per la caccia e lo sport. Questo non è più possibile!

Il taglio di orecchie e coda è vietato anche per i cani da caccia. Lo ha stabilito un’ordinanza ministeriale che estende il divieto di interventi “non curativi” precisando che le eccezioni devono essere stabilite dal veterinario e devono riguardare il singolo animale e non più razze o categorie.

L’ordinanza ministeriale vieta gli interventi chirurgici destinati a modificare la morfologia di un cane o non finalizzati a scopi curativi in conformità all’articolo 10 della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, ratificata dall’Italia con la Legge 201 del novembre scorso. Quindi la convenzione mira ad assicurare il benessere degli animali domestici.

A dimostrazione che il “teorema Fazio” era molto pericoloso, arriva ora il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini. L’occasione le è fornita dal rinnovo della sua ordinanza, datata marzo 2009, in tema di aggressività dei cani ed incolumità pubblica.

Con il nuovo provvedimento si potrà procedere agli interventi solo ed esclusivamente se per scopi curativi. Niente eccezioni di mutilazioni per  fantomatiche classi di cani da lavoro. Inoltre, i cani operati non si potranno neanche esporre. Speriamo che l’intervento del sottosegretario Martini diventi al più presto legge.

 

Maria Pezzillo

Redazione Petpassion.tv