Immagine dela campagna LAV

Immagine della campagna LAV

La LAV – Lega Antivivisezione – ha promosso, lo scorso e il prossimo fine settimana a Busto Arsizio, un’iniziativa pasquale contro il traffico clandestino di cuccioli, prevalentemente dai paesi dell’est europeo:  “firma contro il traffico di cuccioli”.

Il banchetto allestito in via Milano è volto a sensibilizzare le persone a “non acquistare animali: ogni anno migliaia di cani e gatti vengono importati dall’est con lauti guadagni”.

La LAV propone l’approvazione della legge che riconosca il reato di traffico di animali da compagnia, e a questo scopo, fino a domenica 29 marzo promuoverà una raccolta di firme.

I cuccioli, allevati prevalentemente in Ungheria, Slovacchia, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, vengono allevati in condizioni pessime, imbottiti di medicinali per sembrare sani agli acquirenti, e sottoposti a viaggi estenuanti fin da piccolissimi, falsificando i documenti per far figurare un’età che permetta il trasporto. Dei cuccioli trasportati illegalmente, quasi il 50% non riesce a sopravvivere al viaggio.

La LAV propone di non acquistare animali, ma di cercare nei canili italiani, dove sono tenuti oltre 150.000 animali; in questo modo si può evitare di alimentare il commercio, attività che innesca ancor più il meccanismo del traffico illegale.
Altra richiesta dell’associazione è quella riguardante provvedimenti seri che possano limitare il traffico di animali; la Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione degli animali da compagnia, firmata dal nostro paese nel 1987 ma mai recepita, attende un disegno di legge di ratifica da parte del nostro governo: il Ministro degli Affari Esteri Franco Frattini e il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini si sono impegnati a riconoscere il reato di traffico di animali da compagnia, per perseguire chi commercia sistematicamente in maniera clandestina i cuccioli in Italia. Un provvedimento che, come ha sostenuto il Ministro Frattini, potrebbe essere facilitato dall’armonizzazione delle norme sul tema in Europa, come lo standard del microchip per la tracciabilità degli animali e delle misure relative alle pratiche di allevamento degli animali da compagnia. (F.M.)