kyalatimidaLa razza umana è davvero particolare. Quando pensi di averli capiti, ecco che ti sfuggono di nuovo dalle mani.
Vi avevo detto che la mia amica umana vi avrebbe scritto regolarmente di noi. Ebbene, dicono che sia troppo impegnata per buttar giù due righe. Mah, questi impegni degli umani. Cos’altro c’è da fare nella vita oltre che sbocconcellarsi una mela o mangiucchiare un po’ di fieno in compagnia?

Eccomi qui allora, la vostra Kya, portavoce dei porcellini d’india di Casa Cavioni. Da molti commenti che arrivano al mio orecchio peloso ho capito che una delle cose che vi lasciano spiazzati, al primo approccio, è il nostro carattere.
Spesso la nostra indole fin troppo pacifica vi lascia a volte timorosi. Voglio dirvelo chiaro e forte: noi cavioni siamo dei timidoni e dei paurosi cronici, e lo saremo sempre.
Siamo nati prede, ce lo abbiamo scritto nel DNA, e non saremo mai dei cuor di leone. Non è colpa vostra se ci mettiamo settimane a mettere il muso fuori dalle nostre casette di legno, non è colpa vostra se anche dopo mesi di “conoscenza” abbiamo timore a prendere un pezzetto di carota dalle vostre mani.
Non prendetela come un’offesa personale, siamo fatti così. Abbiamo paura di tutto: rumori troppo forti, movimenti improvvisi. Io ancora salto col cuore in gola quando la mia amica umana si alza dalla tavola per sparecchiare, e ho detto tutto.

Non siamo come quelle parodie americane che vedete nei film (mi riferisco a roba come G Force, che potrei paragonare alla fantascienza in quanto ad accuratezza nei personaggi). Quindi non convincetevi di non aver fatto tutto il possibile per metterci a nostro agio, se vi accorgete che rimaniamo immobili e con l’occhio sbarrato allo squillo di un telefono.
Se siamo coccolati e ben nutriti, prima o poi vi faremo felici con uno sguardo innamorato e con un “brrrrr” affettuoso.
Cosa vuol dire quel “brrrr”? Questo ve lo spiego la prossima volta. E comunque se volete una bestiolina che vi faccia le feste, compratevi un cane!
Noi siamo diversi, ricordatevelo. E dovete amarci per quello che siamo.

di Cinzia Iacovelli