Recuperando in modo originale una lunga tradizione letteraria che si serve della metafora del mondo animale per raccontare l’universo dell’umano, Animali come noi, ultima invenzione scenica di Annamaria Russo e Ciro Sabatino, conclude la rassegna dedicata al teatro e alla letteratura Brividi d’Estate 2009 allestita al Real Orto Botanico di Napoli.
Animali come noi, in scena lunedì 27 e martedì 28 luglio, schiva con sapienza le facili ricette di buonismo preconfezionato e a buon mercato e predilige una buona dose di realismo animalesco, ironico, pungente e coinvolgente. Sullo sfondo di un allestimento stravagante e fantasioso, la trama descrive, alternando precisione scientifica e stile romanzesco e brillante, quanto sia difficile essere animali e quanto, invece, sia più facile diventare bestie.
In scena Paolo Cresta, considerato dalla critica un attore tra i più interessanti del panorama napoletano, e Carlo Lomanto, una delle voci più belle del jazz partenopeo, un’accoppiata vincente che darà vita ad una brillante e sorprendente metafora della condizione umana da ascoltare tutta di un fiato.
L’aspetto più interessante e divertente della rappresentazione è senz’altro la scelta di raccontare l’universalità del dramma esistenziale attraverso le singole, stravaganti esistenze degli animali protagonisti. Potremo scoprire cosa passa per la mente di un topo che vive in un laboratorio e prende coscienza della sua intelligenza, o di quanto possa essere complicata la vita di uno scarafaggio che vive nello sterco e s’innamora di una maggiolina che ama i fiori.
O, ancora, conoscere i problemi d’amore che devono affrontano le lumache, quando scoprono di avere due sessi, “il” mantide, che per riprodursi dovrà morire, e la difficile, fraintesa comunicazione tra i pesci, che si avvalgono solo della comunicazione non verbale.
Un viaggio esilarante ma anche poetico nel mondo “bestiale” per ridere, emozionarsi e riflettere, attraverso le vicende dei protagonisti, su tematiche universali: dalla fatica del divenire adulti alla gioia dell’amore, dal lavoro di costruzione della propria identità alle difficoltà della comunicazione tra individui.
«Dopo un mese intero di spettacoli, salotti con delitto, brividi intensi – rivelano gli ideatori della rassegna – abbiamo voluto chiudere con un allestimento insolito, affascinante, ironico, ma, al tempo stesso, poetico. Abbiamo voluto regalare ancora un’altra grande emozione al nostro pubblico, affezionato e numeroso, che, anche quest’anno, ha riempito, in ogni ordine di posto, tutte le nostre serate all’Orto Botanico».
E in effetti l’emozione è garantita, non solo dalla trama e dalla sceneggiatura, ma anche da un allestimento fatto di voci e suoni speciali, dedicato a tutti coloro che non rinnegano la loro infantile passione per “orsacchiotti” e “coniglietti”, sebbene arrossiscano nel ripensarci, e soprattutto a tutte quelle persone che sono stanche delle letture e rappresentazioni “melense” dell’universo degli animali.
Brividi d’Estate 2009, insomma, conclude la sua ricca programmazione con un viaggio davvero “unico” nel mondo degli animali, nel tentativo di farceli sentire più vicini, ma in modo diverso, privo di qualsiasi ‘svenevolezza’ o sentimentalismo. (G.M.)