Uno dei cani rimasti soli a Fukushima dopo lo tsunami

Uno dei cani rimasti soli a Fukushima dopo lo tsunami

Nella zona contaminata cani, gatti e animali da cortile muoiono di fame, sete, stenti e contaminazione: una vera strage.

Sono rimasti in tanti all’interno della zona contaminata, gli animali sopravvissuti allo tsunami stanno morendo, a poco a poco, di una morte orribile, di fame, di sete, di radiazioni.

Nella zona “dichiarata” contaminata, 30 chilometri di raggio attorno alla centrale, gli animali sono radioattivi, nessuno può entrare, nessuno può uscire, vagano (quelli che possono) in cerca di acqua e di cibo, i prigionieri delle stalle possono solo aspettare la morte, guardano i loro compagni di sventura morire. Quelli già morti sono la maggioranza. Tutto intorno il silenzio.

Tremila mucche, trentamila maiali, seicentomila polli e poi gli animali domestici, non quantificati; secondo le autorità il 60-70% delle mucche e dei maiali sono già deceduti, mentre i polli sarebbero ormai tutti morti. Per quanto riguarda gli abitanti del mare, sappiamo solo che la radioattività entro i 30 chilometri dalla centrale è elevatissima (oltre 2 volte il limite massimo), e soprattutto che il “divieto di circolazione” ai pesci ed agli altri abitanti marini non è possibile imporlo!

Qualche umano ha sfidato il divieto, è entrato per portare in salvo il cane o il gatto di casa, pur sapendo che le radiazioni assorbite sono letali. Le associazioni protezionistiche hanno proposto l’eutanasia degli animali radioattivi, per evitare la morte orribile per fame e sete. Ma il divieto assoluto di entrare nella zona contaminata è ferreo. (GEAPRESS)

Claudia Resta
Petpassion.tv – [email protected]