La displasia dell’anca del cane è forse la malattia ortopedica più nota anche fra i proprietari. È importante conoscerne i sintomi in modo da riconoscerla sin da subito e poter far diagnosi il prima possibile. 

 

Cause della displasia dell’anca nel cane 

La displasia dell’anca del cane, nota anche con l’acronimo inglese di HD (da Hip Dysplasia) è una patologia ortopedica dello sviluppo che interessa l’articolazione coxofemorale. Viene riscontrata soprattutto nei cani di taglia grande e gigante, tuttavia è stata descritta anche in cani di piccola e media taglia. E anche nel gatto. 

Comunque sia, la displasia dell’anca viene definita come una patologia multifattoriale: a concorrere al suo sviluppo intervengono fattori genetici (una predisposizione genetica di base), fattori ambientali e fattori alimentari. Le cause che portano un cane a manifestare displasia dell’anca sono: 

  • predisposizione genetica che provoca alterazioni della conformazione dell’articolazione coxo femorale 
  • crescita eccessiva del cucciolo (spesso provocata anche da alimentazione non idonea o eccessiva) 
  • alterazioni del rapporto fra la muscolatura e la crescita dello scheletro 
  • esercizio fisico non idoneo che causa continui microtraumi a livello articolare 

 

Per quanto riguarda le razze maggiormente colpite, fra quelle digrossa taglia abbiamo Pastore Tedesco, Labrador Retriever, Golden Retriever, Rottweiler, Boxer e tante altre ancora, mentre da non escludere la possibilità di trovare casi di displasia dell’anca anche nelle taglie medie come il Cocker Spaniel e lo Springer Spaniel. 

 

Displasia anca cane: sintomi 

Come sintomi, la displasia dell’anca nel cane provoca lassità articolare, la quale conduce a instabilità articolare e artrosi con sviluppo di zoppia. I sintomi possono variare a seconda dell’età del cane, manifestandosi con gravità differente. I cani con displasia dell’anca vengono classificati solitamente in tre categorie: 

  • Cuccioli e cani giovani dai 4 ai 14 mesi con forme subcliniche; 
  • Cuccioli e cani giovani dai 4 ai 14 mesi con forme cliniche; 
  • Cani adulti con artrosi 

 

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Nei cuccioli come sintomi abbiamo la riluttanza al movimento e al salto, difficoltà nel passare dall’essere sdraiati alla stazione quadrupedale o anche la tipica andatura a “coniglio”. Si può anche notare un’alterazione della base di appoggio: in alcuni cani si ha un restringimento, con zampe posteriori tenute molto vicine, in altre si ha un allargamento della base, con zampe posteriori tenute più lontane del solito. 

Alcuni cani giovani tendono poi a sedersi di continuo. Quando è presente dolore o si ha alterazione della base d’appoggio, ecco che il cane tenderà a scaricare il peso del corpo sugli arti anteriori, il che a lungo andare provocherà anche lo sviluppo di artrosi a carico degli arti anteriori. 

Quando la patologia avanza e l’artrosi progredisce, ecco che il cane manifesterà zoppia e riluttanza al movimento, con atrofia muscolare. 

Riassumendo, i sintomi della displasia dell’anca nel cane sono: 

  • zoppia 
  • dolore 
  • alterazione della base dì appoggio e del normale appiombo degli arti 
  • sviluppo progressivo di artrosi 
  • difficoltà nell’alzarsi e nel salto 
  • andatura a “coniglio” nei cuccioli 
  • andatura con dondolamento dei fianchi 
  • sviluppo di atrofia muscolare 
  • riduzione dell’attività fisica 

Riconoscere la displasia all'anca del cane

 

Displasia anca cane: gradi 

Per quanto concerne la classificazione della displasia dell’anca, viene suddivisa in diversi gradi. Quella utilizzata dalla FCI, dall’ENCI e dalla WSAVA, distingue i seguenti gradi 

  • Grado A Normale (0): testa del femore/acetabolo congruenti, angolo di Norberg uguale o maggiore di 105° 
  • Grado B Quasi normale o sospetta (1): testa femore/acetabolo non congruenti in minima misura o congruenza presente, ma angolo di Norberg minore di 105° 
  • Grado C Leggera displasia o ancora ammessa (2): testa femore/acetabolo evidentemente non congruenti, angolo di Norberg minore di 105° e margine cranio/laterale dell’acetabolo appena appiattito 
  • Grado D Media displasia (3): testa femore/acetabolo evidentemente non congruenti, bordo anteriore dell’acetabolo appiattito e presenza di artrosi 
  • Grado E Grave displasia (4): deformazione displasica delle articolazioni, presenza di sublussazione o lussazione del femore, estremo appiattimento del bordo cranio/laterale dell’acetabolo, testa del femore deformata e presenza di artrosi 

 

La diagnosi di displasia dell’anca nel cane richiede l’esecuzione di radiografie in sedazione e annessa visita ortopedica specialistica. Questo è fondamentale per stabilire non solo se sia presente o meno displasia dell’anca (o se ci siano altre patologie annesse), ma anche per capire il grado di displasia, fattore che influenzerà anche la scelta della terapia medica e/o chirurgica più appropriata. 

 

Displasia dell’anca nel cane: cure 

Le cure della displasia dell’anca nel cane dipendono molto dal grado di displasia e dalla sintomatologia manifestata dal cane. Bisogna considerare che spesso un medesimo quadro radiologico potrebbe non corrispondere ai sintomi manifestati dal cane. La scelta della cura più adatta dipende da un insieme di fattori. 

Bisognerà scegliere se adottare una terapia medica conservativa o se sia necessario un approccio chirurgico. La terapia conservativa solitamente viene riservata a: 

  • cuccioli o cani giovani con alterazioni minime 
  • cani anziani con artrosi, ma che hanno anche altre malattie sistemiche 
  • budget del proprietario limitato o non disponibilità nel procedere con la chirurgia 

 

La terapia conservativa cerca di rallentare lo sviluppo dell’artrosi e tenere sotto controllo il dolore. Questo può essere fatto combinando diverse soluzioni: 

  • tenere sotto controllo il peso ed evitare crescite esagerate e troppo rapide 
  • evitare esercizio fisico intenso durante la fase di accrescimento del cucciolo o in fase adulta quando il cane presenta dolore (quindi fare passeggiate al guinzaglio controllate, evitando salti e corse di continuo) 
  • utilizzo di appositi condroprotettori 
  • utilizzo di farmaci antinfiammatori ad uso veterinario 
  • fisioterapia 

 

Qualora la terapia medica conservativa non ottenesse risultati o là dove ci si trovi in situazioni di soggetti gravemente sintomatici, ecco che si può valutare col proprio veterinario curante e con l’ortopedico specialista se sia il caso di procedere con la terapia chirurgica. Anche qui ci sono diversi interventi a cui si può ricorrere, tutto dipende dalla situazione del singolo caso clinico (considerate che alcuni di questi interventi chirurgici un tempo erano molto utilizzati, ma ultimamente sono stati un po’ accantonati): 

  • sinfisiodesi pubica 
  • duplice osteotomia pelvica 
  • triplice osteotomia pelvica 
  • ostectomia di testa e collo del femore 
  • protesi d’anca 
  • (pectinectomia) 
  • (DAR artroplastica) 

 

 

 

 

 

Fonti: PubMed, Diagnosis, prevention, and management of canine hip dysplasia: a review di Emma R Schachner e Mandi J Lopez 

 

Approfondimento: PurinaShop