cavalliOggi la relazione presentata in Senato dal Comitato Bioetico per la Veterinaria ha sollevato il dibattito su quali possano essere le misure più adatte da prendere per tutelare il proprio animale spendendo poco. La congiuntura economica, infatti, influisce anche e soprattutto sulle abitudini degli animali, troppo spesso considerati semplici beni di lusso ampiamente sacrificabili.

Un modo di pensare, questo, che ha colpito duramente anche gli allevamenti equini, dove sempre più spesso si decide di abbandonare i cavalli a cui non è possibile assicurare un adeguato tenore di vita.

“La produzione è calata dell’80% in particolare nel comparto delle corse: nessuno scommette più, si preferisce giocare al superenalotto. Gli allevatori sono attanagliati dalle spese e dalla burocrazia. E gli animali vengono letteralmente abbandonati”. A parlare delle preoccupante tendenza è stata Donatella Loni, presidente dell’Ordine dei veterinari di Roma, partecipando oggi a Roma a un incontro organizzato dal Comitato bioetico per la veterinaria.
“Le zone dove questo fenomeno è più evidente – ha detto l’esperta, che fa parte della task force anti-randagismo e per il benessere animale del Ministero della Salute, dove si occupa proprio di equidi – sono l’Umbria e la Liguria, storicamente più attive nel settore dell’ippica. Ma sono stati segnalati casi un po’ in tutta Italia. Gli animali che vengono abbandonati sono poi costretti a muoversi nei campi per cercare il foraggio e costituiscono un pericolo serio per gli automobilisti. Oltretutto, si riproducono e moltiplicano il problema”.
Ma l’abbandono è una scelta che intraprendono anche i privati che possiedono un cavallo: “E’ un animale considerato come un bene di lusso – afferma Loni – e sempre più spesso i proprietari lo abbandonano nel maneggio, senza pagare più il costo del box nè le spese per il suo mantenimento e il benessere. Occorre inoltre dire che, quando si va in vacanza, è comunque necessario incaricare una persona di occuparsi del cavallo, di farlo muovere tutti i giorni e di farlo bere la giusta quantità d’acqua. In caso contrario sono in agguato seri problemi di salute”, conclude la veterinaria.