combattimento caneL’Enpa in Piemonte cerca di salvare i cani dall’inferno dei combattimenti per  affidarli a persone in grado di amarli.

Una delle manifestazioni più evidenti dell’aggressività tra cani è il combattimento. Può attuarsi attraverso diversi modi, che sia la difesa, la conquista del territorio o per porteggere se stessi e la prole. Questo succede in natura. Ma gli uomini hanno sempre sfruttato questa tendenza alla dominanza per organizzare a proprio piacimento lotte e combattimento tra animali lucrando sulle scommesse. C’è un giro d’affari di 300 milioni di euro per il combattimento tra cani, un fenomeno che coninvolge la criminalità organizzata.
I cani vengono tenuti sospesi nel vuoto per ore, mascelle serrate e denti che stringono uno pneumatico per non cadere giù, in una buca profonda metri. Lasciati senza cibo e al buio giorni e giorni, per incattivirli e tirarne fuori l’aggressività. “Queste e altre sevizie, per trasformare un cane in un agguerrito animale da combattimento”, spiega Giovanni Pallotti, coordinatore regionale dell’Ente nazionale protezione animali (Enpa) per il Piemonte, a capo del centro torinese che riabilita questi animali, cancellando un passato doloroso “per affidarli, a volte, a proprietari pronti a donargli qualche anno di serenità”.
“Parliamo di pochi anni perché – precisa Pallotti – quando riescono a salvarsi dall’inferno dei combattimenti questi animali non hanno comunque vita lunga. Hanno problemi ai reni, deambulatori, di circolazione. Sono animali che sono stati maltratti, drogati: un passato che lascia il segno, a livello fisico oltre che psicologico”.
I dati dell’Enpa parlano chiaro: dei 15mila cani che ogni anno vengono coinvolti in combattimenti 5mila perdono la vita combattendo. Le razze prescelte sono: pitbull, rottweiler, bullterrier, American bulldog, mastino e dogo argentino tra i più gettonati. Ma anche meticci, incroci nati da animali fatti accoppiare proprio con questo fine.
E nonostante le pene si siano inasprite, grazie al provvedimento varato nel luglio 2004, il mercato continua a fruttare, con un ruolo di prim’ordine nel comparto, delle corse clandestine di cavalli, traffico di cuccioli e di fauna selvatica ed esotica.

Maria Pezzillo

Redazione Petpassion.tv

[email protected]