Pelo del gatto, definizioni e colori

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Quali sono le principali caratteristiche del pelo del gatto? E quali i colori più diffusi e comuni? Ecco una panoramica sul mantello degli amici a quattro zampe.

 

Il pelo del gatto è conosciuto anche come mantello. In origine i felini avevano un pelo tabby, ovvero tigrato. Con l’avanzare dell’addomesticamento, il mantello dei mici si è trasformato e ha assunto progressivamente una gamma sempre più ampia di colori e varietà, poiché è andata persa la naturale necessità dei felini di mimetizzarsi per cacciare e difendersi dai predatori. Il pelo del gatto si definisce in base alla lunghezza, al colore e al disegno.

 

Pelo del gatto, tipologie e caratteristiche

Il pelo del gatto è essenzialmente di due tipologie per quanto riguarda la lunghezza: esistono infatti i mici a pelo lungo e quelli a pelo corto. Si dice che i felini con il mantello lungo siano più docili rispetto a quelli con la pelliccia corta, ma non è sempre così. Per capire come curare il pelo del gatto la lunghezza è una variabile fondamentale da tenere in considerazione. I gatti con il mantello lungo, come ad esempio il Persiano, hanno bisogno di una toelettatura quotidiana, per evitare che nella pelliccia si formino nodi che potrebbe causare fastidi o malattie nel micio. Alcuni esemplari che possiedono un mantello simile hanno un pelo definito semilungo, perché la pelliccia è liscia e sottile, e richiede quindi meno cure di quello tipicamente lungo.

Il pelo del gatto corto è tipico della maggior parte delle razze feline. In genere questi mici richiedono poche cure, perché sono in grado di pulirsi da soli: una pettinata rapida ogni due settimane basterà per mantenere lucente e sano il mantello corto.

Anche la consistenza della pelliccia è un altro elemento caratterizzante. Quest’ultima è determinata dalla quantità e proporzione dei diversi tipi di pelo che la compongono. Il pelo del gatto è per la maggior parte dei casi liscio, che poi può essere fitto, ispido o morbido. Alcuni esemplari, come il British Shorthair o il Certosino, hanno una pelliccia che sembra sollevarsi dal corpo: questi mici hanno un manto cosiddetto doppio, composto da peli che hanno la stessa lunghezza, e per questo motivo rendono il mantello molto folto. Ci sono poi gatti con una pelliccia a pelo riccio o con un mantello nudo. Questa tipologia di pellicce è il risultato di “incidenti” genetici, ma richiedono cure e attenzioni esattamente come gli altri tipi di pelo.

 

I principali colori del pelo del gatto

Il pelo del gatto si presenta in una grande varietà di colori e disegni. Il mantello del micio può cambiare leggermente nel primo anno di vita: per questo motivo è molto complesso riuscire a individuare il colore finale dei cuccioli a partire da quello dei genitori, perché nella maggior parte dei casi con la crescita il mantello della prole cambierà colori e disegni. Il gatto tigrato è considerato l’antenato del moderno felino domestico e aveva un mantello così fatto per mimetizzarsi durante la caccia. In origine ogni singolo pelo della pelliccia di un gatto alternava striature di colori chiari e colori scuri: per questo motivo era chiamato “agouti”.

Il pelo colorato del felino contiene due componenti della melanina, uno che genera il rosso e il giallo e un altro che produce il marrone e il nero. Tutte le variazioni cromatiche del mantello dei gatti si basano sulle diverse quantità di questi pigmenti nella parte libera della pelliccia, chiamata “scapo”. Il pelo del gatto bianco bicolore o tricolore è il più diffuso: il gatto bianco e nero è un classico esempio di felino che possiede una simile pelliccia. Il felino nero non ha altri colori presenti sul mantello, che è nero per tutta la sua lunghezza fino alla radice. Nei mesi estivi potrebbe assumere leggere sfumature sul rosso. Un particolare tipo di colore del pelo del gatto è il blu: quest’ultimo è legato a striature del mantello che variano dalle tonalità del grigio chiaro al grigio più scuro.

Ci sono poi mici con la pelliccia cannella o cioccolato, con un marrone piuttosto chiaro nel primo caso, e un color cioccolato chiaro nel secondo. I gatti con un mantello rosso hanno peli di tonalità calde, con spesso però dei residui tabby o altre macchie. Tipico invece delle micie femmine è la pelliccia a squama di tartaruga: il pelo presenta una colorazione rossa e nera, entrambe nelle tonalità brillanti e ben disposti su tutta la lunghezza del corpo. Il gatto bianco non ha invece un vero e proprio colore del pelo, bensì questa caratteristica indica una mancanza di colore a causa di derivazioni genetiche. In sostanza si tratta di un mantello di qualsiasi colore ma non rivelato, mascherato appunto dal bianco.

 

Colori del mantello del gatto, le tipologie

I gatti che hanno il mantello di un unico colore sono chiamati anche self o solidi. Questi mantelli non presentano tigrature e il colore di ogni singolo pelo è uniforme dalla base alla punta. I colori del mantello del gatto self sono:

  • nero/blu;
  • chocolate/lilac;
  • cinnamon/fawn.

La pelliccia rigata, o tabby, è la più diffusa in natura per via del suo notevole mimetismo. Esistono 4 tipi di disegno tabby:

  • Ticked Tabby o mantello abissino;
  • Tigrè o Mackerel Tabby;
  • Spotted Tabby;
  • Blotched Tabby.

Vi è poi il mantello colourpoint o motivo siamese: i mici che hanno questa caratteristica si riconoscono in quanto possiedono muso, orecchie, piedi e coda di un colore differente rispetto al resto del corpo. Questo tratto è comune a tutti i gatti a pelo lungo. Qualsiasi sia il colore del mantello gli occhi del gatto con un simile pelo saranno blu zaffiro, come il Siamese. Il mantello colourpoint si presenta a chiazze per via di un enzima fotosensibile: la normale temperatura del corpo impedisce la produzione di pigmenti su quasi tutto il corpo, ma nei punti in cui la temperatura è inferiore l’enzima viene attivato e il pelo diventa pigmentato.

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Immagine di copertina: iStock
Approfondimento: Purina Shop