corrida spagnolaNasceva nel 2007 la “Piattaforma Prou!”, un raggruppamento di varie associazioni animaliste con l’obiettivo di proporre una legge popolare (Ilp) per l’abolizione della corrida. Già nel dicembre 2008 Prou aveva raccolto 180mila firme di contrari al tradizionale e cruento spettacolo. Domani, 18 dicembre, il Parlamento catalano deciderà se trasformare l’iniziativa in proposta di legge.

“E’ urgente che i maltrattamenti smettano di essere un simbolo della Spagna”, spiega un portavoce di Prou. “L’abolizione della corrida potrebbe aiutare a cambiare le leggi di protezione degli animali che in Spagna sono molto più arretrate di quelle degli altri paesi europei, perché la lobby taurina ostacola qualsiasi cambiamento”.

L’80% dei catalani risulta favorevole all’abolizione della corrida e il governo catalano ha già preso iniziative in materia di tutela dei diritti degli animali: nel 2003 si era già legiferato contro la corrida, proibendo la costruzione di nuove “plaza de toro” fisse o portatili. Da anni ormai in Catalogna, eccezion fatta per l’Arena Monumental di Barcellona, non si svolgono corride.

Vietare spettacoli come la corrida, nel quale la violenza e il maltrattamento sono il cuore dello show, è un provvedimento che ha inoltre un fote valore educativo, precisa il portavoce di Prou, che aggiunge anche che in Spagna sono circa 60mila i bovini sacrificati in un anno in spettacoli taurini dentro e fuori le plazas de toros.

Ma la lobby dei “taurini” è forte e non si lascerà azzittire facilmente; nei giorni scorsi, tra l’altro, è arrivato ai deputati catalani anche l’appello di 133 politici del sud della Francia, che chiedono di non abolire la corrida. Insomma la politica catalana arriva spaccata al voto abolizionista. Gli indipendentisti repubblicani di sinistra (Erc, 21 deputati) e gli ecologisti (Ivc, 12) sono a favore. Contro, il Partido Popular (14) e Ciutadans (3). I due partiti più importanti della Catalogna, i socialisti del Psc (37) e i nazionalisti moderati di Ciu (48), divisi, hanno dato libertà di voto ai loro deputati.
Da loro dipenderà il risultato. Resteremo fino all’ultimo con il fiato sospeso.