Gaia e Beckett, due tartarughe caretta caretta di tre anni, sono tornate in mare nell’area protetta di Porto Paone a Nisida. I due animali erano stati catturati accidentalmente da un peschereccio in stato di assideramento. Lo scorso inverno, a causa di un’estate prolungata, non si erano ancora dirette verso la Grecia e la Turchia, ed erano state sorprese dal freddo che aveva provocato loro un principio di assideramento. Dopo un periodo di terapia alla Stazione Zoologica ’A.Dhorn’ di Napoli, erano state portate a Cattolica per la convalescenza. Ora, le due caretta caretta nuotano libere nelle stesse acque partenopee.

Dopo 5 mesi di cura presso l’Acquario di Cattolica i risultati si vedono: le due caretta caretta sono in splendida forma. Hanno raggiunto la lunghezza di circa 10 cm ed hanno accumulato le energie sufficienti per essere reintrodotte in natura. Fin dal loro arrivo nel mese di marzo scorso i due esemplari hanno potuto godere della nuova vasca di Cattolica progettata e predisposta come una piccola baia in mare aperto, realizzata con una grande vetrata e due finestre laterali dalle quali filtra la luce del sole soprattutto durante le ore del mattino. Inoltre durante il soggiorno alle tartarughe, costantemente tenute sotto monitoraggio, è stata somministrata , 3 volte alla settimana, una dieta calibrata (e prelibata, aggiungiamo noi di Petpassiontv) a base di alici, sgombro, totano e nasello.

“Il positivo risultato che ci vede orgogliosi di questa prima sperimentazione, con la Stazione Zoologica A. Dhorn di Napoli, sta anche nell’essere riusciti a mantenere nello stesso ambiente 2 esemplari di questa specie senza che sviluppassero comportamenti aggressivi, l’uno nei confronti dell’altra, come contrariamente succede in casi simili” spiega il Dott. Cristiano Da Rugna, responsabile Settore Mediterraneo dell’Acquario di Cattolica che in sinergia con la Dott.ssa Flegra Bentivegna, curatrice dell’Acquario della Stazione Zoologica di Napoli e responsabile del centro di riabilitazione tartarughe marine Turtle Point, ha deciso di rilasciarle in mare prima dell’arrivo dell’inverno.

E proprio grazie a questa sinergia, scambio di esperienze e professionalità, che ha preso vita il primo Asilo delle tartarughe, un luogo nato per ospitare giovani tartarughe marine durante le fasi più vulnerabili della loro vita, un ambiente protetto in grado di garantire loro, un periodo temporaneo di convalescenza durante il quale lo staff dell’Acquario (acquaristi, biologi e veterinario) ne monitorizzi la crescita (variazioni di peso e di taglia), l’autonomia e ne garantisca il perfetto stato di salute allo scopo di riportarle in mare.

A conferma della consolidata collaborazione tra i poli di Cattolica e Napoli le parole della la Dott.ssa Flegra Bentivegna: “Ritengo sia opportuno sottolineare l’importanza di questa nostra collaborazione allo scopo di contribuire alla salvaguardia delle tartarughe marine, animali in via d’estinzione. Purtroppo, in Italia ancora non si è compreso che per salvare questi animali non basta l’impegno di una singola Istituzione o di una Associazione ma occorre lavorare tutti insieme secondo le stesse metodiche e per gli stessi obiettivi. Le tartarughe marine sono delle specie migratrici e per questo non hanno confini… appartengono a tutto il Mediterraneo”. (A.B.)

Qui una testimonianza video dell’Asilo delle Tartarughe. Buona visione!