GreenKika, all’anagrafe Claudia Selvetti, è la blogger che ha deciso di ridurre il suo impatto sull’ambiente, insieme ai suoi due gatti trovatelli. Sul suo blog, Vita a Impatto 1, racconta come fare, ad esempio preferisce la bicicletta alla macchina e i detersivi alla spina a quelli in confezione usa e getta. Evita gli spechi, ricicla le cose inutili e usa prodotti sostenibili. I suoi due gatti l’avranno aiutata nell’impresa?
(Giovanna) Petpassion: Come sono entrati i gatti nella tua vita? E come l’hanno trasformata?
GreenKika: Ho sempre amato i gatti e la loro compagnia e tre anni fa, mentre chiacchieravo col fidanzato di quei tempi, ho detto “vorrei un gatto” e lui ha risposto “andiamo a prenderlo”. Siamo tornati a casa con Grasso e Micia, presi all’Enpa. Erano stati abbandonati là poco tempo prima, erano due cucciolotti di sei mesi molto vivaci e dolci, e ci hanno conquistati subito.
E la mia vita l’hanno trasformata in bene e in male: due animali da accudire sono una grande responsabilità, ma per il fatto che sono due, si fanno molta compagnia e possono essere lasciati soli per più tempo. Però, quando son stata io a sentirmi sola o a restare a casa ammalata, ho ricevuto tante coccole e dolcezza, e nonostante siano creature enigmatiche e scostanti, ho avuto la percezione che in qualche modo mi volessero bene e che tra noi ci fosse una sorta di comunicazione.
Ecco, per quanto riguarda invece i peli, preferirei che non ne perdessero. La mia casa ne è ricoperta.
(Giovanna) Petpassion: In che cosa sono speciali i tuoi due mici? Che carattere hanno?
GreenKika: Ho sempre pensato che rappresentassero lo stereotipo del maschio e della femmina: lui placido e un po’ tonto, lei isterica e pretenziosa.
Alla mattina lui ama leccarmi la fronte, in particolare perché vuole ingoiare i miei capelli (vai a capire perché), fino a che non mi sveglio. Lei invece, se non dò segni di vita dopo che ha suonato la sveglia, ama piantarmi un’unghia per volta nella carne. Vuoi che sia un occhio, una mano, l’ombelico, non si fa scrupoli nel trafiggermi.
A volte nella notte si rincorrono e usano il mio stomaco come trampolino di lancio e sono sicura che lo facciano apposta per infastidirmi. Evidentemente non dò loro sufficienti attenzioni.
Quando Micia vuole attenzioni, mi guarda con aria di sfida e con la zampina fa cadere qualcosa (qualsiasi cosa) dal tavolo. E fino a che non mi rivolgo a lei e la coccolo, continua con la sua distruttività crudele, rompendo occhiali, soprammobili, vasetti e molto, molto altro.
(Giovanna) Petpassion: Anche i tuoi gatti vivono a impatto 1? Ci dai qualche eco-consiglio per ridurre l’impatto sull’ambiente?
GreenKika: Certamente vivono a impatto 1! Addirittura ho provato a istruirli a fare i bisogni direttamente nel water, ma mi sono arresa poco dopo.
http://www.vitaimpatto1.org/2010/12/28/inquilini-condivisione-e-nuove-abitudini-quit-the-litter-mode-on/
Del resto i gatti hanno bisogno di poco: lettiera pulita, cibo buono, acqua e qualche giocattolo.
Un vecchio topolino di pelouche è sufficiente a risvegliare il loro istinto da cacciatori, e qualche nastro appeso alle sedie li fa giocare come cuccioli matti.
La lettiera si chiama EkoKat è prodotta dagli scarti delle cartotecniche, è biodegradabile e quindi smaltivile anche nel wc e l’energia elettrica utilizzata per produrla proviene da fonti di energia rinnovabile.
Per la pappa invece scelgo cibi provenienti da allevamenti sostenibili e possibilmente biologici, oppure la cucino io, comprando un po’ di pollo trito alla macelleria biodinamica e cuocendola con un po’ di riso e verdure.
Le scatolette vanno nella raccolta differenziata, oppure si possono riciclare per farne dei lavoretti creativi: una mia amica, per esempio, le ha impilate tutte e incollate per farne le gambe di un tavolino. Un’idea intelligente, no? 🙂
Per le cure mediche invece cerco di usare i prodotti omeopatici, e addirittura, quando Grasso aveva la tosse, ho provato i suffumigi all’eucapilto, piuttosto che imbottirlo di medicinali. Non è stato molto contento, ma il metodo ha funzionato.

GreenKika, all’anagrafe Claudia Selvetti, ha deciso di ridurre il suo impatto sull’ambiente, insieme ai suoi due gatti trovatelli. Ogni giorno racconta al mondo, sulle pagine di Vita a Impatto 1, come ha “stravolto” la sua vita per riuscire ad inquinare meno. Ad esempio, preferisce la bicicletta alla macchina e i detersivi alla spina a quelli in confezione usa e getta. Evita gli spechi, ricicla le cose inutili e usa prodotti sostenibili. I suoi due gatti l’avranno aiutata nell’impresa?

(Giovanna) Petpassion: Come sono entrati i gatti nella tua vita? E come l’hanno trasformata?

GreenKika: Ho sempre amato i gatti e la loro compagnia e tre anni fa, mentre chiacchieravo col fidanzato di quei tempi, ho detto “vorrei un gatto” e lui ha risposto “andiamo a prenderlo”. Siamo tornati a casa con Grasso e Micia, presi all’Enpa. Erano stati abbandonati là poco tempo prima, erano due cucciolotti di sei mesi molto vivaci e dolci, e ci hanno conquistati subito.

E la mia vita l’hanno trasformata in bene e in male: due animali da accudire sono una grande responsabilità, ma per il fatto che sono due, si fanno molta compagnia e possono essere lasciati soli per più tempo. Però, quando son stata io a sentirmi sola o a restare a casa ammalata, ho ricevuto tante coccole e dolcezza, e nonostante siano creature enigmatiche e scostanti, ho avuto la percezione che in qualche modo mi volessero bene e che tra noi ci fosse una sorta di comunicazione. Ecco, per quanto riguarda invece i peli, preferirei che non ne perdessero. La mia casa ne è ricoperta.

GreenKika e la sua gattina Micia

GreenKika e la sua gattina Micia

(Giovanna) Petpassion: In che cosa sono speciali i tuoi due mici? Che carattere hanno?

GreenKika: Ho sempre pensato che rappresentassero lo stereotipo del maschio e della femmina: lui placido e un po’ tonto, lei isterica e pretenziosa. Alla mattina lui ama leccarmi la fronte, in particolare perché vuole ingoiare i miei capelli (vai a capire perché), fino a che non mi sveglio. Lei invece, se non dò segni di vita dopo che ha suonato la sveglia, ama piantarmi un’unghia per volta nella carne. Vuoi che sia un occhio, una mano, l’ombelico, non si fa scrupoli nel trafiggermi. A volte nella notte si rincorrono e usano il mio stomaco come trampolino di lancio e sono sicura che lo facciano apposta per infastidirmi. Evidentemente non dò loro sufficienti attenzioni.

Quando Micia vuole attenzioni, mi guarda con aria di sfida e con la zampina fa cadere qualcosa (qualsiasi cosa) dal tavolo. E fino a che non mi rivolgo a lei e la coccolo, continua con la sua distruttività crudele, rompendo occhiali, soprammobili, vasetti e molto, molto altro.

(Giovanna) Petpassion: Anche i tuoi gatti vivono a impatto 1? Ci dai qualche eco-consiglio per ridurre l’impatto sull’ambiente?

GreenKika: Certamente vivono a impatto 1! Addirittura ho provato a istruirli a fare i bisogni direttamente nel water, ma mi sono arresa poco dopo. Del resto i gatti hanno bisogno di poco: lettiera pulita, cibo buono, acqua e qualche giocattolo. Un vecchio topolino di pelouche è sufficiente a risvegliare il loro istinto da cacciatori, e qualche nastro appeso alle sedie li fa giocare come cuccioli matti. La lettiera è prodotta dagli scarti delle cartotecniche, è biodegradabile e quindi smaltivile anche nel wc e l’energia elettrica utilizzata per produrla proviene da fonti di energia rinnovabile. Per la pappa invece scelgo cibi provenienti da allevamenti sostenibili e possibilmente biologici, oppure la cucino io, comprando un po’ di pollo trito alla macelleria biodinamica e cuocendola con un po’ di riso e verdure.

Le scatolette vanno nella raccolta differenziata, oppure si possono riciclare per farne dei lavoretti creativi: una mia amica, per esempio, le ha impilate tutte e incollate per farne le gambe di un tavolino. Un’idea intelligente, no?

Per le cure mediche invece cerco di usare i prodotti omeopatici, e addirittura, quando Grasso aveva la tosse, ho provato i suffumigi all’eucapilto, piuttosto che imbottirlo di medicinali. Non è stato molto contento, ma il metodo ha funzionato.