Il punto di riferimento per la pet therapy in Italia? Villa Bonin, in provincia di Vicenza.

Villa Bonin si trova a Montecchio Precalcino, in provincia di Vicenza, e sarà un ospedale in piena regola e il primo punto di riferimento italiano per la pet therapy.
In quest’area già scorrazzano sei splendidi cani di razza. Si chiamano Kim, Jessy, Berry, Shana, Chopper e Dory e sono due bovari del bernese, un golden retriver maschio e una femmina, un pastore bergamasco e un meticcio.

La pet therapy a Villa Bonin

Il valore terapeutico degli animali è riconosciuto da secoli, ma la sanità ufficiale vi ha sempre fatto ricorso in maniera sperimentale. Quello di Villa Bonin rappresenta un passo avanti decisivo: dalla fase sperimentale pura l’intenzione è quella di passare ora a una fase applicativa. I sei cani che corrono per il parco della villa potranno essere prescritti con ricetta medica a tutti quei pazienti che soffrono di particolari disabilità fisiche o psichiche e che potrebbero trarre giovamento da alcune sedute particolari, seguite da medici specializzati, con questi preziosi animali-farmaci.

«Questo progetto – ha spiegato il sottosegretario Martini, che da subito ha sostenuto l’iniziativa – rappresenta lo sviluppo che serviva per la pet therapy e credo che per l’Italia sarà una sorta di pietra miliare. Sarà importante definire l’approccio scientifico alla terapia con la standardizzazione del metodo e con il consolidamento della professionalità». Siamo solo all’inizio, ma Villa Bonin punta a costituirsi come il punto di raccordo italiano di tutti i centri di pet therapy presenti all’estero, dove questo tipo di cura è già consolidata.

Il protocollo d’intesa prevede che la terapia si basi sull’utilizzo di questi sei cani e sul lavoro di un’équipe di specialisti coordinata dallo psicologo Lino Cavedon. Previsto anche il coinvolgimento diretto delle università di Veterinaria e di Psicologia.

Ma chi sono i pazienti a cui è diretto questo servizio sanitario innovativo? «Persone con disabilità fisica e psichica – risponde il sottosegretario Martini – ma anche con una possibile commistione di problemi». Il progetto è ambizioso e permetterà di capire la valenza effettiva della pet therapy in ambito strettamente sanitario. Se finora, infatti, la pet therapy ha contato quasi esclusivamente sull’entusiasmo e lo spontaneismo, senza dubbio imprescindibili e tuttavia bisognosi di coordinamento e organizzazione, l’inaugurazione dell’ospedale di Villa Bonin costituisce un netto cambio di rotta a tutto vantaggio delle potenzialità della terapia stessa e di chi potrà beneficiarne.