Siamo nel cuore della capitale ai margini di uno dei quartieri “bene” della città, sulle sponde del Tevere. È qui che nello scorso weekend è stato scoperto e sgomberato un allevamento clandestino di molossi, pitbull e altri cani, cuccioli e adulti, destinati ai combattimenti o all’accattonaggio.
La Lav lo denuncia da tempo: il fenomeno degli allevamenti clandestini ha registrato in questi ultimi tempi un sensibile aumento. Frutterà un po’ di meno dell’impiego di bambini e persone menomante gravemente, ma allevare cuccioli da destinare al racket dell’elemosina riserva sicuramente meno rischi. «A Roma un cucciolo di labrador viene venduto per una cifra variabile, tra i trenta e i cinquanta euro – dice Andrea Cristofori, responsabile regionale della Lav- ma gli uffici del Comune hanno rallentato l’attività di prevenzione da un anno a questa parte».
Massimo un paio di mesi in strada e poi il cucciolo da elemosina viene dismesso per far spazio a un altro (più piccolo e dunque in grado di intenerire maggiormente).
Le prime sporadiche segnalazioni sono arrivate dai jogger della pista ciclabile che si snoda lungo il Tevere: cani visibilmente sottopeso, provati, alcuni incapaci di camminare sulle proprie zampe e poi misteriosamente scomparsi.
Da qui l’operazione notturna nei pressi della Piazza Maresciallo Giardino: i vigili fanno irruzione in una delle baracche demaniali sugli argini del fiume. Due persone, una donna, già denunciata in passato per percosse e maltrattamenti (a una persona stavolta), e suo figlio, entrambi di origine rumena, vanno incontro alla municipale con i documenti in mano. Nel frattempo anche due giovani molossi si precipitano fuori dalla baracca e cercano di fuggire terrorizzati.
Il blitz si conclude con il fermo di 7 persone (6 uomini e una donna) e con il salvataggio di 4 cani adulti e 14 cuccioli, la maggior parte ancora da svezzare.
La detenzione degli animali era in parte all’aperto ed in parte all’interno delle baracche addirittura in coabitazione con le persone. «Erano spaventati, affamati – raccontano gli agenti – Ecco perché siamo venuti attrezzati con del cibo adatto a loro. Si sono fatti avvicinare da noi pur essendo estranei, mentre passavano i loro aguzzini però erano terrorizzati. Anche quelli utilizzati per i combattimenti, se denutriti, in alcuni casi, fanno gioco per le scommesse, insomma carne da macello. Le indagini andranno avanti anche per capire dove effettivamente avvenivano gli incontri e a chi sono stati venduti quelli che non abbiamo trovato ma fotografato nei giorni scorsi».
Gli stessi aguzzini hanno dichiarato che i cuccioli da svezzare erano pronti anche per essere venduti ad alcuni campi nomadi della Capitale, utilizzati per attirare ed intenerire i passanti quando chiedono l’elemosina. Bocche cucite invece sulla sorte dei cani adulti e sulla mancata presenza dei rottweiler fotografati in precedenza. Tutti sono stati denunciati per occupazione abusiva di edifici pubblici e tre anche per maltrattamento di animali. (G.M.)