Bau! Dove sono finiti i nostri amici?

Bau! Dove sono finiti i nostri amici?

Ogni anno scompaiono tra 100.000 e 300.000 cani: si sospetta che gli animalisti tedeschi li cedano a stabulari e facoltà veterinarie, in cambio di denaro.

Nello stato vivono circa 5,3 milioni di cani, secondo i dati dell’Industrieverband Heimtierbedarf (IVH) e.V. Inoltre, secondo i dati del VDH (Verband für das Deutsche Hundewesen) ogni anno si vendono circa 345.000 cani di razza e circa 155.000 cuccioli meticci. Complessivamente circa 500.000 cani. Si calcola poi che da 30.000 a 50.000 cani siano acquistati ogni anno al confine: di questi il 50% nei primi due mesi dall’acquisto e quindi resta un incremento reale della popolazione canina che va dai 15.000 ai 25.000 cani. In più, stando alle stime del Dipartimento Benessere Animale, ogni anno le associazioni animaliste importano circa 350.000 cani. Considerato che l’aspettativa media di vita di un cane in Germania è di circa 12 anni, ciò che si può dedurre è che ogni anno muoiono o vengono soppressi circa 400.000 cani.

E fin qui, le cifre sono chiare. Il problema viene ora: tutti questi cani “che non tornano” non risultano soppressi e smaltiti secondo la legge, non si trovano in rifugi tedeschi, non vengono uccisi privatamente e sotterrati. La conseguenza? In Germania spariscono ogni anno centinaia di migliaia di cani, senza lasciare traccia, e lo scandalo è che la maggior parte di questi cani proviene con fortissima probabilità dalle associazioni animaliste.

Quasi tutti i cani della Auslandstierschutz, infatti, sono esportati ufficiosamente, spesso illegalmente e di converso importati ufficiosamente, spesso illegalmente in Germania. Il sospetto espresso in modo sempre più incalzante da associazioni di protezione animale straniere e da istituzioni statali è quindi che gli animalisti tedeschi cedano molti dei cani importati a stabulari e facoltà veterinarie.

Le associazioni animaliste tedesche, a causa dei metodi di cui sopra, non sono in grado né di smentire questo sospetto né di confutare le accuse: l’invio di lettere di protesta con allegate foto di cani felicemente adottati cambia molto, perchè sono comunque troppo pochi e non è dimostrabile la provenienza e l’identità di ogni singolo cane. E’ proprio questo dato che sta mettendo le associazioni sotto processo. Ma intanto, il numero dei rifugi cresce e la richiesta di contributi statali anche: come in Italia, per ogni animale viene dato un importo per il sostegno. I cani, però, non si sa dove siano.

Claudia Resta
Petpassion.tv – [email protected]