Cultura dell’integrazione e cinofilia

  • Love

  • Mi piace

  • Sigh

  • Grrrr

quando cultura dell'integrazione e cinofilia collaboranoSabato 7 novembre si e’ tenuto a Verona un importante convegno dal titolo: “H-Argo. Diversamente abili e detenuti: insieme per una cultura d’integrazione attraverso la cinofilia”, progetto realizzato nella Casa Circondariale di Verona.

«Il cane, miglior amico dell’uomo, puo’ essere la porta, il ponte di comunicazione, di conoscenza e dialogo tra detenuti e persone diversamente abili e tra questi e la societa’», ha detto Stefano Valdegamberi, assessore regionale alle politiche sociali del Veneto, aprendo i lavori del convegno. L’assessore ha parlato dell’esperimento a Verona, del “modo originale e innovativo di fare integrazione tra mondi diversi e isolati nella societa’, e sul versante del carcere, di costruire sicurezza facendo innanzitutto rieducazione del detenuto e mantenendone la dignita’”.
“Ho verificato- ha precisato Valdegamberi- la validita’ dell’iniziativa e mi congratulo con chi l’ha proposta e portata avanti, dalle associazioni di volontariato ai detenuti. L’incontro tra di loro, favorito dal rapporto con un animale come il cane, fa nascere la comunicazione, il dialogo e magari una svolta di vita e una relazione significativa”.

Per Valdegamberi si tratta “non solo del superamento di una barriera, quella dell’esclusione sociale, ma del valore aggiunto dell’esperienza delle diverse declinazioni del vivere”. Questa iniziativa ha anche il pregio di ricostruire la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni penitenziarie perche’ restituisce alle carceri l’importantissima, quanto dimenticata, valenza rieducativa. Il progetto ha interessato una trentina di detenuti e una quindicina di cani. I detenuti hanno addestrato i cani che si sono gia’ accompagnati o si accompagneranno a persone disabili.

Il convegno e’ stato l’occasione non solo per approfondire i modi dell’inedita collaborazione tra carceri, mondo dei diversamente abili e potenzialita’ terapeutiche della relazione con il cane, ma anche per sensibilizzare la comunita’ civile sui temi scottanti della diversita’, dell’integrazione e del reinserimento dei detenuti nel tessuto sociale.
(G.M.)