cane-ascensoreLe liti condominiali a causa dell’utilizzo degli spazi comuni da parte di proprietari di animali domestici, si sa, non accennano a diminuire e lo sportello tutela animali del CODICI riceve giornalmente richieste di aiuto in tal senso, ma gli stessi operatori non potevano credere a quanto ha raccontato loro una signora romana proprietaria di uno sfortunato animale.

La signora, P. ha in fatti raccontato di aver adottato il suo cane, un labrador, al canile municipale di Montefiascone. Il cucciolo era in cattive condizioni di salute ma quando è stato portato dal veterinario la diagnosi è stata addirittura sconvolgente. Il cane soffre infatti di una grave displasia alle anche ed ai gomiti e di artrosi. Addirittura, il veterinario ha spiegato alla signora che con tutta probabilità Rambo, questo è il nome del cane, dovrà essere soppresso quando la malattia che è degenerativa diventerà troppo debilitante per lui.

Per rallentare il decorso della patologia, bisogna evitare di sottoporre l’’animale a sforzi inutili che impegnino le zampe. Va da se che il cane non debba salire e scendere le scale dei 4 piani del palazzo in cui la proprietaria risiede. Quindi, per consentire all’ ’animale di uscire da casa, la nostra assistita utilizza l’’ascensore condominiale, impegnandosi a rispettare comunque le norme igieniche e di buon vicinato, proprio per evitare eventuali disagi agli altri condomini.

Nonostante la buona condotta della signora P.” il condominio si è riunito in assemblea deliberando l’impossibilità di utilizzo dell’ascensore da parte del cane.

“La patologia di cui soffre Rambo – commenta il Medico Veterinario Gianluca Marchetti, ” rende assolutamente necessario l’utilizzo dell’ascensore per evitare che il peso consistente dell’animale insista sulle articolazioni in maniera eccessiva”.

“La delibera condominiale” spiega Valentina Coppola, Presidente di CODICI Ambiente, “viene senz’altro superata dalle superiore necessità di tutela della salute dell’animale. Si palesa quindi una indebita compromissione
dei diritti dell’animale e di conseguenza anche della proprietaria. La stessa si troverebbe infatti costretta a scegliere tra privarsi del proprio animale, che ricordiamolo, proviene già da una orribile esperienza in canile, oppure a lasciare l’appartamento dello stabile in cui vive.”

Il CODICI ha dato il via ad una azione legale che, si spera, consentirà a Rambo di vincere la sua battaglia per una vita, se non lunga, quantomeno dignitosa.