lupo_majellaSe nelle Alpi Piemontesi i lupi non se la passano bene sui monti dell’Appennino Abruzzese invece vanno alla grande. In questo 2010, anno dedicato dall’Onu alla difesa della biodiversità, dal Parco Nazionale della Majella, in Abruzzo, arriva l’annuncio che lascia ben sperare: il lupo è tornato.

Tra i primi in Italia a mettere in atto un sistema di monitoraggio sanitario sulla fauna selvatica, il Parco della Majella si è impegnato negli ultimi anni a raggiungere l’obiettivo di una serena convivenza tra i lupi e le popolazioni locali. Ad oggi si contano dodici branchi per un totale di un’ottantina di lupi. Questo traguardo è il risultato di una collaborazione con il settore zootecnico nella gestione del rapporto uomo-lupo: indennizzi economici, incentivi per l’adozione di misure di prevenzione, attività investigativa sul controllo delle morti illegali hanno contribuito a diminuire la mortalità del bestiame e a favorire un rapporto migliore tra lupi e allevatori.

Sempre su iniziativa del Parco della Maiella è nato il progetto “Life” per il coordinamento delle misure di monitoraggio del lupo sugli Appennini. “Wolfnet“, così si chiama, mira da un lato a salvaguardare la specie (per esempio con interventi contro il bracconaggio) dall’altro a definire politiche di controllo e di contenimento che rendano più compatibile la convivenza in contesti urbanizzati.

Inoltre il progetto, che usufruisce del sostegno dell’Unione Europea, si vuole porre come modello di gestione esportabile all’interno di altre aree protette e territori non protetti della rete Appennino Parco d’Europa e opportunamente rimodellato secondo le caratteristiche locali ecologiche e socio-economiche. Per garantire la tutela di questa specie il progetto ha previsto anche la creazine di gruppi operativi specialistici composti da veterinari con il compito di effettuare attività diagnostiche e medico-legali e attività investigative per contrastare la persecuzione illegale nei confronti del lupo.

Non possiamo che augurare lunga vita al lupo. E grazie alle attività intraprese negli ultimi anni dal Parco nazionale della Majella le premesse ci sono tutte.