L’ordinanza del 23 marzo sulla tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani, che invalidava la black list delle 17 “razze pericolose”, continua a far discutere. Nonostante il gran numero di pareri positivi rispetto all’iniziativa del sottosegretario alla salute Francesca Martini, c’è chi manifesta pubblicamente il proprio dissenso.
«Si tratta del Codacons che ritiene da sospendere, e poi da annullare in sede di giudizio di merito, la parte dell’ordinanza ministeriale sull’incolumità pubblica dall’aggressione da cani che ha cancellato la lista delle razze dei cosiddetti ‘cani cattivi’. Il Codacons lo ha chiesto espressamente al Tar del Lazio con un ricorso discusso ieri 24 giugno davanti alla III Sezione quater, presieduta da Mario Di Giuseppe. Il riferimento specifico è all’ordinanza di Francesca Martini, entrata in vigore con la pubblicazione nella Gazzette Ufficiale del 23 marzo scorso. Il provvedimento, che ha sostituito una precedente ordinanza scaduta lo scorso gennaio e in cui erano previste 17 “razze pericolose” ha eliminato questo elenco giacché, secondo quanto si è appreso, sarebbe una lista senza riferimenti scientifici in letteratura di medicina veterinaria. E tutto ciò in quanto non è possibile stabilire il rischio di una maggiore aggressività dei cani in base a razza o incroci. Proprio questa è la parte del provvedimento contestata dal Codacons davanti al Tar. Non è escluso che i giudici amministrativi possano accogliere la richiesta dell’associazione di consumatori di disporre una nuova valutazione dell’ordinanza contestata.» (ANSA).