Sappiamo bene che i canili custodiscono nei loro box e nelle loro gabbie storie incredibilmente drammatiche, storie di abbandoni, di violenze e di maltrattamenti, le cui tracce sono tutte inesorabilmente inscritte nel corpo e nell’animo delle loro vittime.

Quella di Tango, un Dogo Argentino di circa cinque anni, e’ una di queste innumerevoli storie che spezzano il cuore e fanno infuriare. E’ arrivato in un canile municipale di Torino un anno fa; ce lo ho portato un individuo, dall’aria piuttosto losca che, dopo aver recapitato il cane come uno scomodo pacco postale, si e’ dileguato nel nulla, lasciando gli operatori della struttura a conofronto con un caso a dir poco difficile.

Tango e’ pieno di cicatrici, attacca tutti indistintamente: uomini e cani. Come i detenuti piu’ pericolosi, non ha diritto all’ora d’aria collettiva: quando bisogna pulire il suo box lo spostano dalla zona chiusa a quella scoperta tramite una serranda manovrata a distanza. Nessuno conosce il suo infernale passato, tranne forse quell’uomo che al canile municipale l’ha abbandonato svignandosela poi in tutta fretta.

Lo considerano il cane piu’ pericoloso di Torino; i volontari che se ne occupano non esitano a definirlo il soggetto peggiore tra quelli ospitati nei due canili comunali, il rifugio e il sanitario: mezzo quintale di aggressivita’ allo stato puro.
Insomma Tango e’ il classico caso di cane irrecuperabile, destinato per sempre alla reclusione e alla solitudine.
Ma l’Enpa non si perde d’animo e, in accordo con il Comune, vuole offrire a Tango un’ultima, estrema, chance di riabilitazione: dal prossimo anno anche lui, come gli altri 70 cani «mordaci» da anni dietro le sbarre, sara’ inserito in un corso di recupero molto particolare volto a costruire un futuro a tutti quegli animali che ad oggi nessuno si sognerebbe di adottare ne’ di dare in adozione.

Il progetto, seguito dall’assessore Roberto Tricarico, e’ gia’ avviato. Martedi’ Angela Stockdale, educatrice inglese esperta nella valutazione dei cani, sara’ al canile sanitario per fornire una prima consulenza al personale della struttura. Nei giorni scorsi Ivan Farinazzo, un istruttore esperto, ha operato una prima ispezione tra i dieci soggetti piu’ feroci: compreso Tango. L’uomo, protetto da una tuta imbottita, ha stimolato l’aggressivita’ dei cani per valutarne le reazioni. Due hanno cercato di attaccarlo alla gola: il che rivela «un’aggressivita’ indotta», frutto di un addestramento specifico. Negli altri casi e’ stata riscontrata «un’aggressivita’ da paura», traccia di maltrattamenti mai dimenticati.

Come spiega Giuseppe Portolese, dirigente del Comune, a gennaio ci sara’ la valutazione vera e propria su tutti i candidati al progetto di recupero (20 cani l’anno). Il corso durera’ sei mesi, con esercizi giornalieri alternati a verifiche mensili e trimestrali. In un paio di casi non si esclude un trattamento farmacologico per moderare l’aggressivita’ e gestire la paura di quegli animali che mostrano vere e proprie fobie verso l’uomo e i loro simili. Solo al termine si sapra’ quanti cani, e in che misura, sono stati riabilitati e riplasmati caratterialmente. Nella migliore delle ipotesi saranno dati in adozione a persone iper-selezionate. Ma qualora non si riuscisse a raggiungere questo obiettivo, l’auspicio e’ di riportarli ad un equilibrio tale da renderne comunque piu’ vivibile la permanenza in canile. Gia’ riuscire a trasformarli in “detenuti” normali, non bisognosi di misure restrittive e sorveglianza speciale, sarebbe un grandissimo risultato.

Noi di Petpassion, consapevoli della difficolta’ del compito che l’Enpa ha coraggiosamente deciso di prendere in carico, ci auguriamo che il programma di recupero restituisca una vita al maggior numero di cani possibile.
(G.M.)

Gentle Team e’ un’associazione nata nel 2000 per educare, addestrare e riabilitare cani attraverso il “metodo gentile”. Gli istruttori del Gentle Team collaborano con l’Enpa per la realizzazione del programma di recupero di cani ex combattenti come Tango. Ecco un video che mostra all’opera uno dei suoi educatori: