Se, gia’ nel 1990, 18 milioni di persone espressero il loro “no” alla caccia nell’apposito referendum, il sondaggio proposto nel 2004 da Enpa tramite Eurisko evidenzio’ che: l’82,5 % degli italiani si oppone a ogni ulteriore liberalizzazione della caccia; il 74 % e’ contrario all’attivita’ venatoria; per il 71 % la caccia sottrae a tutti una parte del patrimonio naturale; per il 69 % della popolazione, la caccia puo’ costituire un pericolo anche per l’uomo; il 65% degli italiani e’ convinto che il cacciatore uccida per divertimento.

La vigente legge sulla caccia presenta incongruenze giuridiche: nei confronti dell’articolo 842 del Codice Civile, in quanto impedisce ai proprietari di vietare l’accesso dei cacciatori nei loro terreni, il che costituisce una grave limitazione del diritto di proprieta’; per l’abitudine di alcune Regioni a derogare alla normativa nazionale, prassi contestata sia da Bruxelles che dalla Corte Costituzionale. Se l’Unione Europea dovesse arrivare a comminare sanzioni, l’Italia sarebbe chiamata a versare una somma minima di quasi dieci milioni di euro per ogni infrazione e una penale giornaliera (si parte da ventimila euro) per ogni giorno in cui non sono state correttamente recepite le disposizioni. Un danno considerevole per un Paese la cui stragrande maggioranza e’ contraria all’attivita’ venatoria.

Sistematicamente, volontari delle associazioni contrarie alla caccia setacciano le pagine dei giornali per risalire a eventuali incidenti venatori e stilare un bilancio delle vittime umane. Cio’ ha portato a un tragico risultato relativo al triennio 2006/2009: 130 i morti e 249 i feriti a causa della caccia.

Forse anche per questo, dal 1980 al 2007 il numero degli italiani con la “passione” della caccia si e’ dimezzato, passando da un milione e mezzo a meno di 750mila. I cacciatori, pare chiaro, sono destinati ad estinguersi parallelamente al progresso civile, ma in attesa che cio’ avvenga, la vita di uno stuolo di esseri viventi (oltre due milioni in ogni giorno di caccia) e di decine di persone e’ ogni anno spezzata “per divertimento”. Ci pare dunque più che opportuno lanciare una campagna che avvicini al massimo quel giorno. Ma senza seguire le solite strade con pugni nello stomaco, insulti, pesanti accuse e conseguenti contraccuse, piuttosto cercando di far capire ai cacciatori quanto sia fuori luogo quel sentimento “eroico” e “romantico” che essi provano mentre, armati fino ai denti, affrontano per lo più animaletti decisamente poco temibili.

Ecco il video che accompagna la campagna di sensibilizzazione dell’Enpa, “La caccia nel mirino”