cane-in-famigliaEstate tempo di vacanze, ma anche tempo di maggior abbandono dei cani. Per contrastare la piaga degli abbandoni estivi dei cani scendono in campo come ogni anno le associazioni animaliste, le istituzioni ed i media che attraverso apposite campagne di sensibilizzazione danno una forte mano a ridurre il fenomeno degli abbandoni estivi dei cani (-27% negli ultimi due anni), cosi come l’introduzione del microchip obbligatorio ha negli untimi tre anni di fatto dimezzato gli abbandoni di cani su scala annuale.

Ora pur avendo conseguito dei risultati positivi a livello generale nella lotta contro l’abbandono di animali ed in particolare di cani e gatti l’associazione italiana difesa animali ed ambiente – AIDAA per bocca del suo presidente Lorenzo Croce avanza un’ulteriore proposta concreta e vale a dire l’introduzione di fido nello stato di famiglia all’interno di una sezione dedicata appositamente agli animali di affezione dove potrebbero trovar posto il cane e il gatto di casa.

L’introduzione nello stato di famiglia di una apposita sezione dedicata agli animali di affezione ha lo scopo di rendere ancora più vincolante il rapporto tra i componenti della famiglia e gli animali domestici – ci dice Lorenzo Croce – e darebbe una svolta nella lotta contro gli abbandoni perché a differenza di oggi che con l’iscrizione all’anagrafe canina fido viene considerato come un bene di proprietà, seppur riconoscendo il fatto che trattasi di essere senziente, l’inserimento nello stato di famiglia lo eleverebbe a rango di componente animale della medesima famiglia con maggiori diritti di tutela e responsabilità non solamente da parte del padrone del cane ma da parte di tutti i componenti della famiglia che sarebbero chiamati anche loro a rispondere di un eventuale abbandono dell’animale.

L’introduzione di fido nello stato di famiglia sarebbe di fatto automatica essendo i cani di proprietà già iscritti all’anagrafe canina – continua Croce – di fatto si tratterebbe di un passo importante e facilmente gestibile anche a livello anagrafico, diversa la questione per il gatto o il coniglio di casa i quali potrebbero entrare nello stato di famiglia solo attraverso una dichiarazione del proprietario non essendoci ancora le anagrafe nazionali e regionali di iscrizione dedicate a questi animali”.

Vale la pena ricordare che in Italia i cani di proprietà sono circa 10 milioni, 1 milione di cani vive invece ancora allo stato randagio e brado, mentre quasi 200.000 cani sono rinchiusi nei canili pronti per essere adottati. I gatti di casa in Italia sono invece 7 milioni mentre circa 10 milioni sono i gatti randagi buona parte dei quali censiti nelle colonie feline.