I 5 cani di Padre Pio

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san giovanni rotondoSono almeno un centinaio le segnalazioni che in questi giorni sono arrivati al telefono amico di AIDAA e che ci segnalano la presenza di cinque cani vaganti nella zona della chiesa dedicata a Padre Pio a San Giovanni Rotondo, segnalazioni che parlano di questi cinque cani vaganti tra i quali un bellissimo Labrador che si aggirano nella zona della basilica elemosinando cibo ed acqua (specialmente acqua in questi giorni di sole) dai pellegrini.
Molte persone segnalando la presenza di questi che abbiamo voluto chiamare i cinque cani di Padre Pio (senza voler mancare di rispetto al santo frate) aggiungono di aver provveduto in qualche modo al loro mantenimento e abbiamo anche saputo sempre dalle segnalazioni che a detta degli stessi frati i cani si aggirano in zona da diverso tempo.
Per questo motivo AIDAA lancia un appello a tutti i pellegrini perché diano da mangiare ai cani, ma anche alle autorità veterinarie locali perché provvedano alla loro sterilizzazione e microchippatura in modo da garantire a questi cani un minimo di controllo veterinario.
L’altra parte della proposta avanzata da AIDAA è rivolta agli stessi frati perché adottino questi cinque cani che di fatto sono creature di Dio.
AIDAA dal canto suo se l’operazione decolla si impegna a garantire il cibo e le spese per la realizzazione dei ripari dove i cani (che tra l’altro sono buonissimi) possano passare la notte e ripararsi nel periodo della stagione fredda.
“Ci pare una proposta sensata che và nella direzione voluta dalla legge regionale della regione Puglia che prevede la possibilità di sterilizzare, vaccinare e microchippare i cani per poi rimetterli liberi sul territorio – ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA – noi lanciamo un appello sia ai frati del convento del Santo Pio perché si intestino i cani, sia alle autorità veterinarie perché intervengano per tenere sotto controllo la salute di questi cani che oramai si sono accasati come viandanti alle porte della Basilica del frate di Pietralcina. Noi – conclude Croce – non ci tiriamo indietro e faremo la nostra parte per coprire le spese di gestione per il cibo e per costruire i ripari perché anche questi poveri cani, come accade per i viandanti umani, trovino un po’ di caldo e conforto anche nella oramai vicina stagione fredda. Aspettiamo con trepidazione la risposta delle parti in causa”.