Capita soprattutto in questa stagione di trovare dei animali abbandonati, ma se si tratta di gattini neonati? Bisogna sapere cosa dare loro da mangiare e come prendersi cura di loro per non rischiare di avere problemi.

Purtroppo, con l’arrivo della primavera e dell’estate, aumenta il numero degli animali abbandonati (inclusi cuccioli), e così anche quello dei gattini neonati orfani. Spesso sono gattini abbandonati dalla madre, perché li sente poco vitali, o perché magari vittime di un incidente.

Questi gattini possono essere così piccoli da dover essere svezzati o essere un po’ più grandicelli. Comunque sia, ecco qualche consiglio su cosa fare quando si trova un gattino neonato abbandonato e cosa dargli da mangiare.

 

Assicuratevi che il gattino sia veramente abbandonato

Se il gattino è in sicurezza e non mostra segni di sofferenza, la prima cosa da fare è assicurarsi che sia veramente solo. A volte la madre si allontana semplicemente per andare a cercare cibo, altre volte per distogliere l’attenzione di potenziali predatori dalla tana.

Troppo spesso capita che, presi dall’ansia, si scambino gattini in tali condizioni per gattini abbandonati. Il problema è che prendendoli e manipolandoli, gli lasciamo addosso il nostro odore. E soprattutto con le mamme gatto selvatiche al loro ritorno non li accetteranno più e li abbandoneranno. In questo caso, per eccessiva solerzia, siamo stati noi a rendere orfani questi gattini.

 

Cosa dar da mangiare a un gattino orfano?

Se si trova un gattino orfano, la prima cosa da fare è stabilire se sia in età da svezzamento o se sia più grandicello. Considerate che lo svezzamento avviene intorno alle 3-4 settimane di vita. In teoria, gattini di più di un mese sono perfettamente in grado di alimentarsi da soli con cibo solido e non richiedono più la somministrazione di latte.

Nel caso non fossimo sicuri dell’età del gattino, prima di somministrare cibi errati, facciamo un salto dal nostro veterinario. Il medico vi dirà l’età presunta del gattino e lo visiterà controllando che sia in salute e vi consiglierà la dieta più adatta.

Nel caso di gattini di più di un mese già svezzati, conviene utilizzare le apposite scatolette per gattini. Si possono anche utilizzare le crocchette per ciccioli, ma non tutti i micini le accettano subito: sempre meglio avere di scorta anche delle scatolette. I pasti devono essere piccoli e frequenti.

Nel caso di gattini neonati, ancora da svezzare, allora è necessario munirsi dell’apposito latte per gattini. In commercio ne troverete di diverse tipologie, sia in polvere da ricostituire, sia già ricostituito in flaconi. Gattini appena nati devono mangiare poco e spesso, almeno ogni due ore, giorno e notte. Man mano che crescono, poi, si allungheranno i tempi fra una poppata e l’altra. Il latte deve essere sempre tiepido, mai troppo freddo e mai troppo caldo. Inoltre, deve essere somministrato con gli appositi biberon e dovete fare in modo che non vada mai di traverso.

Una volta arrivati a 3-4 settimane di vita, si può pensare di cominciare a svezzare il gattino. La cosa più semplice da fare è utilizzare le apposite mousse da svezzamento che si trovano in commercio, sono già perfettamente bilanciate ed equilibrate e non richiedono integrazioni particolari.

Si comincerà a far abituare il gattino al cibo solido, eventualmente anche spalmandogliene un po’ in bocca. Abbastanza velocemente il gattino imparerà come prendere il cibo da solo e come masticarlo (anche se inizialmente si sporcherà tutto) e man mano che mangerà il cibo solido, si ridurrà progressivamente il latte, fino a svezzarlo del tutto.

 

Come aiutare un gattino abbandonato?

Se vi state chiedendo come curare un gattino neonato, oltre a dargli il cibo giusto, dovete prestare attenzione ad altri dettagli. Prima di tutto dovrete aiutarlo a sporcare: mamma gatto lo leccherebbe per aiutarlo a fare pipì e cacca. Quello che dovete fare è massaggiargli la pancia dopo che ha mangiato, aiutandovi anche con un batuffolo imbevuto di acqua tiepida, in modo da favorire lo svuotamento di vescica e intestino.

Solitamente per la pipì non ci sono problemi, mentre potrebbero esserci dei gattini più stitici. Se il gattino non fa le feci da un giorno, non attendete troppo e portatelo dal veterinario affinché possa aiutarlo a evacuare.

Il gattino deve stare al caldo e al riparo, possibilmente lontano da altri gatti per evitare il contagio di possibili malattie. Se vedete che il gattino piange in continuazione, non mangia, non cresce, ha la pancia troppo gonfia o non riesce a defecare, portatelo subito dal veterinario.

Sarebbe auspicabile che chi trova un gatto, oltre al gesto da buon samaritano, vada fino in fondo e si occupi di lui fino a quando non possa essere adottato. Si possono dare gatti in adozione a partire dai due mesi di vita, per cui se trovate un gattino, preparatevi a doverlo gestire per almeno un paio di mesetti. Purtroppo la tendenza è quella di fare il bel gesto di toglierlo dalla strada e poi cercare di una sistemazione differenti: presso le associazioni che si occupano dei gatti sul territorio o i veterinari. Il problema è che le associazioni hanno un tot di posti e di personale a disposizione, quando questi sono finiti non possono occuparsi di altri gattini orfani trovati sul territorio. Anche perché spesso sono volontari: le ore a disposizione nella giornata finiscono rapidamente.

Idem dicasi per chi cerca di lasciare i gattini dal veterinario: non è pensabile che i veterinari si prendano cura di tutti i gattini ritrovati. A parte il fatto che negli ambulatori, cliniche e ospedali circolano animali malati, quindi non è il posto adatto dove far vivere dei gattini. Il veterinario lo curerà, vi darà consigli su come gestirlo.

 

Foto: Shutterstock