Le sue origini sono misteriose, ma la sua popolarità non ha eguali. Bello, intelligente e simpatico, scopriamone le origini e il carattere.

 

Il gatto Burmese è una razza di gatto molto conosciuta e amata, le cui origini sono misteriose, ma lo collocano dapprima in America. In seguito, poi si è diffuso in tutto il mondo, tanto che ne troviamo molti esemplari anche nel nostro Paese. Tra tutte le altre razze di gatto esistenti, assomiglia leggermente al siamese, da cui in effetti discende, ma si differenzia per il colore del mantello. Conosciamo meglio il gatto Burmese: origini, carattere e caratteristiche.

 

Gatto Burmese: origini

I primissimi avvistamenti di un gatto marrone scuro risalgono al 1700, quando vari documenti scritti parlano di gatti Sulapek (o Thon Daeg), che probabilmente sono gli antenati dei Burmesi.

L’origine effettiva di questa razza si fa però risalire al 1930, quando un americano, tale James Thompson, portò in America una gatta femmina dalla Birmania, di nome Wong Mau. All’inizio fu confusa con un normale siamese, ma dal colore un po’ più scuro, Thompson però non ne era convito e decise, insieme ad un gruppo di genetisti, di far accoppiare questa gatta con un siamese: il risultato fu strepitoso, perché nacquero sia siamesi puri che siamesi/burmesi idridi. Questi ultimi vennero poi fatti accoppiare tra loro, generando quindi la razza Burmese pura.

Questa razza fu riconosciuta ufficialmente nel 1936, ma solo nel 1953 venne ammessa al primo campionato. A questo stesso periodo si fa risalire l’arrivo in Europa del gatto Burmese, che fino ad allora era rimasto in terra americana. Una volta arrivato oltre oceano, il Burmese è diventato molto popolare ed oggi è facile trovarlo anche in Italia.


Gatto Burmese: carattere e aspetto

Sia per l’aspetto che per il carattere, il gatto Burmese non ha nulla da inviare alle altre razze di gatti.
Ha un corpo robusto e muscoloso, ma comunque elegante e sinuoso, con un manto soffice e uniforme, che può assumere varie colorazioni, dal cioccolato al crema, passando per il lilla e il color cannella. Le femmine arrivano a pesare fino a 4 kg, i maschi un po’ di più, ma comunque hanno un fisico ben proporzionato e forte.

A livello caratteriale, il gatto burmese è socievole e giocherellone, si affeziona molto al proprietario, tanto da risultare addirittura “appiccicoso”, dato che lo segue ovunque, in cerca di attenzioni. Condividono piacevolmente gli spazi con altri gatti e anche con i cani, e sono perfetti animali da compagnia per i bambini. Per quanto sia autonomo e indipendente come qualsiasi altro felino, il Burmese non è adatto stare solo per tante ore in casa, né a vivere con persone anaffettive: meglio affiancargli un altro animale, se non è possibile dargli tutte le attenzioni di cui ha bisogno.

 

Gatto Burmese caratteristiche

La caratteristica principale che distingue questo gatto dagli altri risiede nel suo bellissimo mantello. Questo può essere di vari colori, che presentano molte sfumature lungo il corpo: in genere la parte inferiore è più chiara, mentre il dorso e le zampe sono più scure. Ciò che però viene richiesto dallo standard di razza è che il colore sia uniforme, ossia senza ombre né striature, altrimenti l’animale non si può definire Burmese puro. Solo ai cuccioli fino ai sei mesi è consentito avere qualche macchia, dato che la colorazione cambia con il tempo e diventa definitiva solo intorno ai due anni.

 

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Approfondimento: Purina Gourmet