cane-spiaggiaLa Redazione di Petpassion.tv riceve e pubblica

Roma (7 Luglio 2010) Nel nostro paese ci sono oltre 3.500
(tremilacinquecento) ordinanze diverse emesse dai comuni, dalle regioni,
dalle capitanerie di porto e da enti vari che proibiscono l’accesso dei
bagnanti con al seguito i cani nelle spiagge libere o che comunque ne
limitano il diritto di accesso. 3.500 ordinanze che lette ad una
contengono tra le motivazioni tutto ed il contrario di tutto e che ben
danno l’idea della babele del linguaggio burocratese con le quali sono
scritte e che a detta degli esperti legali di AIDAA sono in buona parte
illegittime ed illegale sia per le premesse che per i divieti in esse
contenuti. Unica cosa che le accomuna le forti sanzioni previste che
vanno mediamente da 500 a mille euro per chi porta il cane in spiaggia.
Una follia che ha portato lo scorso anno all’emissione di circa 45.000
verbali per un totale di 2,2 milioni di euro di multe. Una cifra
astronomica che a quanto ci risulta è stata pagata solamente nel 35% dei
casi, mentre presso i giudici di pace giacciono alcune migliaia di
ricorsi contro queste sanzioni che molto spesso tra l’altro sono state
ridotte se non annullate per vizio di forma dagli stessi sindaci dei
comuni che le hanno emesse. E’ ora che si metta un freno a questa vera e
propria idiozia che porta i comuni a utilizzare le multe come semplice
modo di fare cassa, inquanto i soldi ricavati dalle multe vengono
impiegati per la gestione ordinaria dei servizi comunali e non certo per
migliorare le aree cani, per la lotta al randagismo o per sistemare le
spiagge per renderle accessibili ai bagnanti con al seguito i loro amici
cani. “3.500 diverse ordinanze per dire no ai cani in spiaggia, 2.2
milioni di multe elevate lo scorso anno a turisti che hanno portato il
loro cane in spiaggia attraverso 45.000 verbali questi sono numeri che
dicono chiaro la follia di questa vicenda- ci dice Lorenzo Croce
presidente nazionale AIDAA- e tutto ciò in barba alle iniziative contro
l’abbandono degli animali e per promuovere il turismo compatibile in
Italia. Sarebbe ora che la smettessimo di fare le cose a metà- continua
Croce- da una parte tutti si impegnano a partire dal ministro Brambilla
a promuovere iniziative per il turismo con i nostri amici a quattro
zampe, dall’altro non ci si decide a mettere mano a questa situazione
ridicola. Chiediamo coerenza- conclude Croce- e lanciamo ancora una
volta l’appello al ministro Brambilla perchè ponga termine con un
decreto a questa che possiamo definire un’assurda vicenda di babele
delle ordinanze”.
Per info 3926552051-3478883546