randagismo ragusa

I cani randagi continuano ad alimentare una popolazione vagante per le strade della città e questo fenomeno rappresenta un’emergenza sociale

Sempre più spesso i cani vengono abbandonati o smarriti dal padrone e si trovano a vagare per proprio conto. Poiché il fenomeno del randagismo comporta anche problemi di sicurezza e di igiene pubblica, alcune città attivano servizi volti a risolvere il problema.
Un anno fa a Siracusa è partito un progetto pilota contro il randagismo avviato ad un anno dalla morte del piccolo Giuseppe Brafa, ucciso da un branco di cani al Pisciotto. La prima fase di questo progetto, di 850mila euro fu voluto dall’allora assessore regionale Massimo Russo e, affidato per il coordinamento, alla Prefettura.
La prima fase dell’intervento, con una spesa di 450.000 euro, sta per concludersi. Riguarda la costruzione di tre rifugi sanitari per i distretti di Ragusa, Modica e Vittoria. Ospiteranno poco meno di duecento cani che hanno bisogno di cure e sarà una sorta di pronto soccorso. Le strutture sono già pronte, entro un paio di mesi potranno entrare in funzione, non appena ottenute le certificazioni necessarie.
La seconda fase del progetto scatta adesso e si svilupperà nei prossimi quattro mesi. Tra gli obiettivi da raggiungere ci sono: il potenziamento dell’ anagrafe canina e l’acquisto di lettori per individuare i microchip nei cani. In questo modo sarà più facile individuare i cani non microchippati.
Si incentiva anche la sterilizzazione con una quota di 200 euro destinata a tutti i proprietari dei cani che servirà per coprire l’intervento presso un ambulatorio veterinario.
Nel progetto è previsto anche la formazione per il personale che a vario titolo opera nel settore, dai volontari agli agenti di Polizia Municipale. Infine, la restante parte della somma servirà per la terza fase, quella di verifica e di eventuale implementazione di servizi che si renderanno necessari.

Maria Pezzillo

Redazione Petpassion.tv

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