I banchi della chiesa del reverendo Eggbeen, pastore presbiteriano di Los Angeles, e’ stanco di vedere la propria comunita’ diminure di domenica in domenica. Il vuoto tra le posture assonnate dei pochi, anziani fedeli lo frustra e il coro fiacco che intona stonato i canti della liturgia lo avvilisce non poco. Ci vuole una ventata di novita’, si dice il presbiteriano, qualcosa che rinnovi la voglia di seguire le sue prediche -forse non troppo appassionate, chissa’?- e restituisca alla sua congregazione il lustro di un tempo.

Ecco l’idea: aprire le porte della chiesa non solo ai fedeli, ma anche ai loro inseparabili amici, i cani. Dalla scorsa domenica il reverendo celebra una “messa canina” di 30 minuti, con preghiere destinate esclusivamente ai quattrozampe piu’ pii…

Come giustifica l’iniziativa? “Gli animali domestici ormai fanno parte delle famiglie” afferma Eggebeen “e l’amore che le persone provano per loro non e’ inferiore a quello nei confronti di un parente stretto. Dio e’ amore, quindi dove c’e’ amore c’e’ anche Dio” ha concluso il reverendo, molto soddisfatto al termine della prima funzione.

I “fedeli” presenti domenica si sono accalcati nelle prime file, abbaiando e mugolando per una “preghiera” nella cappella, dove erano state appositamente preparate delle cucce e delle ciotole riempite di biscotti, non proprio “in linea” con la concentrazione e il distacco dai bisogni materiali di principio richiesti dal luogo. Ma, per lo meno a detta dei loro entusiasti padroni, quando il reverendo ha intonato l’inno “God and Dog”, i cani si sono improvvisamente calmati e hanno ascoltato con attenzione.
(G.M.)