36667Un trasferimento in un altra città e le peripezie di un cane adolescente, con tutti i problemi, le difficoltà e le insicurezze dell’età  in questione. Questo il fulcro della trama del film dedicato a Sansone (Marmaduke, in lingua originale), celeberrimo alano “di carta”, protagonista della striscia a fumetti creata nel 1954 da Brad Anderson.

La pellicola, diretta da Tom Day, in Italia dal 13 agosto, si pone sul filone dei film interpretati da cani accompagnati da spalle a due zampe. Proprio per la particolarità del cast sono necessari particolari accorgimenti: “Non è facile girare in un ambiente del genere; sul set, a Vancouver il numero degli addestratori era di molto superiore a quello degli attori umani, – racconta il regista – e quando siamo stati assaliti da un’ondata di caldo gli animali sono stati portati in tende appositamente preparate con tutto il necessario per tenerli al fresco e in salute”.

Come già accennato, a differenziare il film dagli altri del genere c’è l’atmosfera da “teen movie”: “Il parco è come un liceo – racconta l’attore Owen Wilson, già attore in “Io e Marley” e voce americana del “cucciolo” da 90 chili – Ci sono i «palestrati» fissati con il frisbee, i «teatranti» che adorano recitare e mettersi in mostra, i «giovani delinquenti» sempre in bilico sulla cattiva strada, i «meticci» provevienti dai quartieri degradati, i «pedigree» talmente ricchi e viziati da credere “che i loro ricordini lasciati sul prato non puzzino”: “Mi è piaciuta – ha osservato Wilson – l’idea di Sansone come un ragazzone fuori misura che cerca di ambientarsi in una nuova scuola”.

Per quanto riguarda la versione in lingua italiana, la voce del cagnolone sarà quella di Pupo, un’esperienza, sostiene il cantante, che ha contribuito ad arricchirlo sia sul piano lavorativo che su quello personale: “Prima del film? Nessun grande amore, solo un forte rispetto. Poi, con il tempo, anche grazie a Teo, il cane della mia compagna Patricia, ho capito quanto gli animali possono dare all’uomo. Sansone da’ lezioni di morale agli esseri umani, non ha i nostri difetti, è migliore di noi, e soprattutto non è così ipocrita”.

La domanda al cantante viene spontanea: ed Emanuele Filiberto?  “Se ci fosse stato Emanuele Filiberto – scherza Pupo – gli avrei fatto doppiare il levriero afgano con la puzza sotto il naso”.