Liù. Biografia morale di un cane

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Come cambia la nostra vita con l’ingresso in casa di un cane? Con quali nuovi e inaspettati sentimenti ci confrontiamo? Edmondo Berselli, noto e raffinato editorialista di Repubblica e l’Espresso ci racconta in “Liu’. Biografia morale di un cane” (Mondadori) l’esperienza, intima e personale, di convivenza familiare con il suo labrador femmina di nome Liu’.

Ripercorrendo le tappe della loro “storia d’amore”, dall’iniziale rifiuto all’inevitabile cedimento su insistenza della moglie Marzia, l’autore finisce per commuoversi alla vista di un “cotechino baffuto” appena nato in un sofisticato allevamento del varesotto. Da qui inizia la sua avventura, una storia comune, naturalmente, ma alla quale Berselli attribuisce una valenza di portata piu’ ampia: la storia di una metamorfosi, quella dell’autore, tanto prevedibile quanto stupefacente, scaturita da una scoperta preliminare, al cospetto di un cane altrui che “non si comporta proprio come un animale”. Di piu’: “Sembra possedere lo stigma di una individualità, un corpus di elementi singoli e coordinati che esulano dai comportamenti meccanici della specie”. Racconta un punto di svolta che spalanca nuove e insolite prospettive assai utili per leggere il quotidiano e l’universo mondo: «Scatta qualcosa: una sintonia. Echi e convergenze, risonanze, cerchi concentrici. Poi ci si pensa e sie’capisce che da sempre noi sappiamo in cosa consista la vera saggezza a proposito degli animali: il cane non e’ buono in se’, e’ un produttore di effetti, un generatore di sentimenti. E io avevo capito subito che Liu’ era una bestiolona dominante e prepotente che aveva cominciato subito a diffondere la sua influenza positiva, le sue emanazioni galvaniche, la sua radiazione magnetica».

Trattandosi pero’ di un intellettuale colto e un politologo raffinato, l’autore ci tiene a esibire per intero il suo pedigree filosofico. Cosi pagina dopo pagina, giorno dopo giorno passato assieme a Liu’, Berselli ci delizia con virtuosismi teoretici divertenti ed ironici chiamando in causa massimi esperti internazionali delle discipline storiche e filosofiche, le cui opinioni sono messe a confronto con quelle esibite dai “maestri” del pulp e del trash contemporaneo.

Un’indagine che offre spazio in parti uguali alla quotidianita’ e alla piu’ raffinata indagine filosofica e politica: le passeggiate nei parchi, i dissidi con altre bestie di diversa taglia,le tenerezze ma anche la scoperta, confessata senza alcun pudore e orgoglio, che «il segreto del rapporto fra gli umani e i non umani consiste nel trovare corrispondenze percettive aperte, in grado di spalancare opportunita’ nei sistemi della cognizione».

Ecco spiegata la metamorfosi: il cane cambia l’uomo entrato in relazione con lui. Lo rende piu’ buono, piu’ intelligente, piu’ sano. Perfino lo riconduce dai vertici prepotenti delle ideologie allo “stare immerso nelle cose e cercare soluzioni parziali”: un modo alternativo, per rivisitare ed interrogarsi sull’Italia del presente (A.B.)