Sostenibilita’, greenliving, specie protette da salvaguardare, sono i temi trattati dall’edizione 2009 di “Occhio sul Mondo”, rassegna interna al Festival internazionale del Film di Roma. Quest’anno i riflettori sono puntati sul tema globale dell’ambiente ed in particolare del cambiamento climatico.

E con il film documentario “The Cove” anche la questione animalista e’ arrivata sul grande schermo. Il film, presentato al Festival di Roma lo scorso 16 ottobre, è stato prodotto dal WDCS, Whale and Dolphin Conservation Society, ONG mondiale impegnata nella tutela di balene e delfini, e documenta il massacro dei cetacei nella baia di Tiji, in Giappone. Ogni anno, da settembre ad aprile, prendono il via le ”drive hunt”, vere e proprie battute di caccia durante le quali i delfini sono sospinti in piccole baie dove, intrappolati, sono in balia dei loro aggressori. Questa caccia, non certo di sussistenza, e’ una vera e propria attività commerciale regolata dal mercato giapponese e con un giro d’affari di circa due miliardi di dollari l’anno: i pescatori giapponesi sospingono nella baia i delfini per poi massacrarli o tenerli in vita e rivenderli, con la collaborazione della mafia giapponese, a cifre da capogiro al mercato dei parchi acquatici e degli acquari.

L’idea del film, che ha già ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il premio del pubblico al Sundance Film Festival, e’ nata dall’esperienza di Ric O’Barry, ex addestratore di delfini che, dopo aver visto morire tra le sue braccia uno dei suoi cetacei, ha deciso di fermare questo crudele e agghiacciante massacro. Dopo aver incontrato il regista Louie Psihoyos, uno dei più grandi fotografi al mondo, ha messo in piedi un team d’assalto composto da cameramen subacquei, biologi marini, apneisti definiti «Ocean’s eleven».

L’Enpa, partner italiano della campagna internazionale di ‘Save japan dolphin coalition‘ contro la cattura, l’uccisione e l’uso dei delfini in cattivita’, era presente durante la giornata di presentazione del film con stand informativi per sensibilizzare al tema della tutela dei cetacei e protestare contro l’uccisione di migliaia di delfini. ”Ogni anno a Taiji vengono massacrati oltre 20.000 piccoli cetacei, tra stenelle, tursiopi e focene”, dichiara Ilaria Ferri, Direttore scientifico dell’Ente Nazionale Protezione Animali. ”La nostra presenza, testimonia la partecipazione a questa campagna internazionale contro l’inutile e barbaro massacro che ogni anno si compie in Giappone su specie protette e tutelate da normative e accordi internazionali e la dura condanna di un atto tanto crudele quanto inutile. I delfini appartengono al mare e questa mattanza, oltre a essere un crimine contro la natura, mette in serio pericolo la consistenza delle popolazioni dei piccoli cetacei“. (A.B.)

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