vaccinazione anti rabbiaAl via ieri 7 gennaio, in tutta la provincia di Treviso, la profilassi per combattare l’epidemia di rabbia. Sono circa 100 mila cani censiti per i quali la vaccinazione è obbligatoria entro il 31 gennaio. Chi non lo farà entro la scadenza prefissata rischia multe salate, tra i 1500 e i 9 mila euro.

Tre le strade percorribili per poter vaccinare il proprio cane: le Ulss, un veterinario convenzionato o un veterinario libero professionista.

Ulss. La Regione ha raggiunto un accordo con le 3 Ulss trevigiane in modo che queste applichino la tariffa di 5 euro a cane con l’obbligo di rilasciare ricevuta al proprietario. I Servizi Veterinari delle Ulss hanno stilato in collaborazione con i Comuni un calendario degli incontri con l’equipe di professionisti, formata da un veterinario e due tecnici amministrativi, che avrà il compito di erogare il servizio sul territorio. Il cittadino non dovrà far altro che presentarsi nel giorno, luogo e ora prefissati per poter ottenere la vaccinazione registrata con debita ricevuta.

Veterinari convenzionati. Chi non potesse presentarsi all’ appuntamento potrà rivolgersi ad un qualsiasi veterinario convenzionato, che in seguito agli accordi raggiunti tra Ulss e Ordini veterinari applicherà la tariffa di 20 euro per cane, percependo 5 euro dall’ Ulss. Il contributo regionale per garantire questa procedura ammonta a 500 mila euro: si spera così di raggiungere la copertura per almeno il 50% dei cani presenti sul territorio.

Liberi professionisti. La terza via consiste nel rivolgersi ad un veterinario libero professionista che applicherà una tariffa a discrezione, l’ordine dei veterinari trevigiani consiglia 30 euro a cane: “Si tratta di una tariffa comprensiva di tutte le spese e che tiene conto del guadagno del professionista, cercando di agevolare al massimo il cliente”, dice il presidente dell’ordine trevigiano Alberto Petrocelli.

Non sono mancate le polemiche tra ordini, Regione e Ulss, nei giorni scorsi: l’esborso complessivo previsto dai possessori di cani è piuttosto consistente – si stimano 200 mila cani per le province interessate, cioè Treviso e Belluno – nel Trevigiano, si contano 27 mila cani nel territorio dell’Uls 7 di Pieve di Soligo, 30 mila nella Uls 8 di Asolo e circa 50 mila nella Uls 9 di Treviso.

In questi giorni è in via di completamento la distribuzione manuale di esche contenenti vaccino anti rabbia silvestre nei luoghi abitati, mentre le zone di campagna sono state coperte tramite mezzi aerei. La paura è che l’epidemia riesca a diffondersi nell’Appenino dove sarebbe pressoché impossibile controllarla. Si è costituito così nel Trevigiano un vero e proprio cordone sanitario per arrestare il contagio.