La piccola Tina, convalescente in clinica

La piccola Tina, convalescente in clinica

Valentina, ancora scossa e preoccupata, racconta a Petpassion.tv cosa è successo e come sta vivendo questi terribili momenti.

Abbiamo parlato con lei telefonicamente, dopo aver preso i contatti tramite l’amica Monica: disperata e sconvolta anche dalla notorietà improvvisa, di certo non ricercata, ci racconta la sua vicenda.

D: Innanzitutto, Valentina, come state?
R: Non bene, sono giorni che dormiamo davvero poco e tutto questo caos ha creato ancora più difficoltà di quelle che già c’erano per l’accaduto. Siamo stati e stiamo tuttora male.

D: Come state vivendo?
R: Male. Basterebbe che la gente riflettesse un poco di più. Non appena è uscito il primo articolo in cui si parlava del massacro di un cane da parte di un anonimo con un SUV nero, ho chiamato il signor Croce, la sera stessa, per garantire che il cane stava bene. Sinceramente, il cane non stava nemmeno viaggiando su un SUV nero, ma su un fuoristrada verde modello Navarra, quindi se avessi voluto far del male al cane avrei potuto farlo senza che nessuno sapesse nulla. Però continunano lo stesso i vari commenti, le varie ipotesi, le accuse. Io ammetto di aver sbagliato nel modo in cui ho legato il cane, questo sì, ed è da lunedì che ci sto pensando. Sono stata una irresposabile, dovevo immaginare che il cane potesse saltare, era la prima volta che saliva su un’auto che non era mia e la prima volta che faceva un viaggio senza il suo proprietario. Dovevo immaginarlo: questo è stato irresponsabile da parte mia. Non è stato assolutamente voluto.

D: Qual è stata, in effetti, la dinamica dell’accaduto?
R: Il cane stava viaggiando su questo pick up che ha un cassone dietro, separato dall’abitacolo del guidatore. Alla partenza del veicolo avevo salutato i cani, perchè dovevo lasciarli da questa persona per un periodo abbastanza lungo. Li ho assicurati all’interno del cassone con i loro guinzagli. I cani erano due, l’altro sta benissimo, è rimasto tranquillo in auto, poi l’ho portato a casa e adesso si sente un po’ solo perchè è abituato a stare con l’altra. A mio avviso, come dicevo, l’errore è stato quello di assicurare il cane all’interno del cassone con il guinzaglio, perchè se non lo avesse avuto si sarebbe sicuramente gettato fuori, ma perlomeno non sarebbe stato trascinato.

D: Il cassone era aperto?
R: No, era chiuso, ma avevo lasciato il finestrino leggermente aperto perchè c’è molto caldo. É stata una sequenza di errori che non dovevano essere fatti, e di questo sono responsabile io, pero’ tutto il resto che è successo è stata solo una bastonata sui denti in più.

D: Come sta ora Tina?
R: Ho visto Tina oggi a mezzogiorno e per la prima volta stava in piedi sulle zampe, mi è saltata addosso e ha praticamente cercato di venire a casa. Stamattina aveva già mangiato, mentre gli altri giorni no. Insomma, sta un po’ meglio, comunque molto meglio di quel che sembrava all’inizio.

D: Quando arriverà a casa?
R: I veterinari dicono che ha bisogno di stare lì per almeno altri quattro o cinque giorni, tra zampe da curare, antibiotici, crema da spalmare, e sinceramente io non sono un medico, quindi preferisco lasciarlo fare a loro, finché è possibile. Appena le ferite si saranno un po’ cicatrizzate verrá a casa.

D: Bene, allora speriamo che ci dica quando tornerà a casa e che magari ci permetta di venire a intervistarla.
R: Certamente, anche perchè vederla sará di certo piú espressivo di qualsiasi mia parola!

Claudia Resta
Petpassion.tv – [email protected]