Come minimo un paio delle sue proverbiali sette vite deve essersele giocate…
Stiamo parlando di Krillen, un gatto di un anno, sopravvissuto, e’ il caso di dirlo, per miracolo a 19 ore di reclusione in una freezer a una temeratura di 18 gradi sotto zero.

La notizia e’ stata di ffusa con grande zelo dal “New Zealand Herald” e in breve ha fatto il giro del mondo.
Ecco cosa e’ successo. A trovare il gatto e’ stata la padrona, Sarah Crombie, una ragazza di 27 anni. Il povero micio era semisvenuto nel congelatore sopra un contenitore di cibo per cani, che probabilmente aveva attratto la sua golosa attenzione. “Per prima cosa ho visto i suoi occhi, enormi, ed ho pensato che fossero ghiacciati”, racconta la ragazza.

Il suo compagno, Sid, 28 anni, e’ intervenuto immediatamente mettendo l’animale sotto le coperte per frenare gradualmente l’ipotermia. Sono state necessarie tre ore prima che il felino cominciasse a riprendersi.
“Tutto il letto vibrava per il suo tremore – ha detto Sarah – abbiamo avuto paura che non ce la facesse”. E invece, alla fine, Krillen si è ripreso e ora le sue condizioni sono buone. Questa storia che ha colpito moltissimo i sanitari locali. Il dottor Nick Cave della Massey University pensa che a salvare la vita di Krillen sia stata l’abilità di Sid nel riscaldarlo lentamente. “So di un altro gatto chiuso 24 ore in un freezer – ha detto il medico – che, però, ha riportato danni al cervello”. Nonostante le buone condizioni, il gatto verrà ora sottoposto ad esami accurati per verificare eventuali lesioni interne o danni al sistema nervoso.

Alcuni anni fa sono stati condotti alcuni studi sulla resistenza di alcune specie animali alle bassissime temperature e ne era risultato che i gatti, piu’ dei cani, sono in grado di resistere per qualche ora sino a 5° sotto zero evitando il congelamento. Certo, il caso del felino neozelandese per il momento resta un caso unico e del tutto inspiegabile.
(G.M.)