I felini sono da sempre ospiti graditi dell’Hermitage, il museo più importante di San Pietroburgo. Qui svolgono un compito delicato: difendere le opere dagli attacchi dei topi

 

Uno dei musei più grandi e importanti al mondo, l’Hermitage di San Pietroburgo, è custode di una curiosa particolarità: al suo interno infatti, vive una vera e propria colonia felina. I mici, presenti nel Palazzo sin dall’epoca di Pietro il Grande, hanno il delicato compito di proteggere le opere d’arte da fastidiosi topi, che rischiano di danneggiare i capolavori custoditi all’interno dell’Hermitage. I gatti godono non solo delle cure e delle attenzioni dei volontari che si occupano di loro, ma anche dei visitatori del museo, che apprezzano molto la presenza dei felini fra le mura del Palazzo.

 

I gatti dell’Hermitage e il loro delicato compito

Quando Pietro il Grande, fondatore della città di San Pietroburgo, arrivò dall’Olanda, portò con sé il suo fedele compagno feline Basilio. Il micio aveva un delicato compito: quello di cacciare i topi dall’edificio del Palazzo d’Inverno. Lo Zar emanò poi un’ordinanza con cui i gatti dovevano essere tenuti nei fienili affinchè evitassero l’intrusione dei topi. La figlia di Pietro il Grande, l’imperatrice Elisabetta, fece ancora di più: decise infatti di introdurre nel Palazzo un’intera colonia di felini, che avevano sempre il compito di cacciare i ratti. I mici scelti dall’imperatrice erano certosini, che furono accolti nei sotterranei e nei corridoi del Palazzo d’Inverno. Quando nel 1764 Caterina la Grande fondò all’interno dell’edificio il museo d’arte, venne attuata una distinzione fra i gatti di casa e quelli di corte: questi ultimi avevano il privilegio di poter passeggiare in totale libertà nei fastosi saloni dell’edificio, per cacciare i fastidiosi ospiti che rischiavano di intaccare la bellezza e la preziosità delle raffinate opere che erano conservate nel Palazzo.

Dopo un periodo “nero” vissuto durante la Seconda Guerra Mondiale, i gatti dell’Hermitage tornarono a popolare le sale del Palazzo. Ad oggi però i mici non passeggiano più negli ambienti dove i visitatori possono ammirare i capolavori d’arte, bensì hanno trovato rifugio nei sotterranei e nei depositi dell’edificio. Qui un gruppo di volontari, guidati da Maria Haltunen, assistente del direttore del museo, si prendono cura quotidianamente dei felini. Dal 1195 poi, la donna ha inaugurato la campagna “Un rublo per un gatto”: grazie a questa iniziativa vengono raccolti i fondi necessari proprio per il sostentamento e le cure per gli amici a quattro zampe. Ogni anno poi il 28 marzo viene celebrato il “Cat Day”, una giornata dedicata ai gatti. I visitatori, e in particolare i bambini, hanno la possibilità di giocare con i mici, partecipando a gare e iniziative che vedono i felini i protagonisti della giornata. Con questa iniziativa speciale viene consolidato il legame fra l’Hermitage e i suoi antichi e fedeli guardiani, accolti e benvoluti da tutta la popolazione russa.

 

 

Fonte: https://www.finestresullarte.info/931n_gatti-hermitage-san-pietroburgo-museo.php

Foto: rivistanatura.com