Domani alla Camera, i diritti di Fido

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Domani sarà un giorno importante per i cani d’Italia: prenderà il via, infatti, la discussione alla Camera del disegno di legge che recepisce la convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia e che è in attesa del sì del Parlamento italiano da 22 anni. La convenzione cerca di mettere fine a una serie di pratiche purtroppo molto diffuse in Italia, delle quali la più evidente, ma forse non la più barbara, è quella del taglio delle orecchie e della coda, soprattutto per alcuni cani di razza.
Sarà un regolamento del Ministero della Salute a determinare quali saranno gli interventi non terapeutici di mutilazione, a parte la sterilizzazione, che potranno essere eseguiti sugli animali da compagnia: è questo il punto di mediazione raggiunto in commissione alla Camera sul recepimento della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia.
Il testo prevede un divieto tassativo di mutilare gli animali, salvo in alcuni limitati casi che saranno individuati da un regolamento del ministero della Salute. In ogni caso, gli interventi dovranno essere finalizzati al benessere dell’animale; e il regolamento dovrà essere redatto sentendo i veterinari.
Non sarà più necessario il requisito della crudeltà per punire con la reclusione da 3 a 18 mesi chi uccide un animale da compagnia. Con le nuove regole, potrà essere condannato chiunque cagiona, senza necessità, la morte di un animale.
Chi maltratta un animale da compagnia potrà essere recluso da 3 a 15 mesi e condannato ad una multa da 3.000 a 18.000 euro. La stessa pena si applicherà anche quando l’animale è sottoposto al taglio o all’amputazione della coda o delle orecchie, alla recisione delle corde vocali, all’asportazione delle unghie o dei denti o ad altri interventi chirurgici comunque destinati a modificarne l’aspetto o finalizzati a scopi non terapeutici non previsti dal regolamento ministeriale. Gli interventi non terapeutici potranno esser eseguiti da un veterinario e solo per impedire la riproduzione dell’animale, per ragione di medicina veterinaria o comunque nell’interesse della bestia.
Viene introdotta la fattispecie di traffico illecito di animali da compagnia: sarà recluso da 3 mesi a un anno e condannato ad una multa da 3.000 a 15.000 euro chiunque, al fine di procurare a sè o ad altri un profitto, reiteratamente o tramite attività organizzate, introduce in Italia animali da compagnia privi di certificazioni sanitarie e di sistemi di identificazione individuale (passaporto individuale, ove richiesto) o, una volta introdotti nel territorio nazionale, li trasporta, cede o riceve. La pena è aumentata se gli animali hanno un’età inferiore a 12 settimane o provengono da zone sottoposte a misure restrittive di polizia veterinaria. Sanzioni sono previste anche per i trasportatori degli animali.
Incrociamo le dita e le zampe, e stiamo a vedere!
(C.R.)