La clonazione del pastore tedesco Trakr, l’eroe a quattro zampre dell’11 settembre? Secondo Michel Kuan, responsabile Lav (Lega anti-vivisezione) è ”ripugnante, sia dal punto di vista etico che scientifico: l’indice di fallimento per gli esperimenti di clonazione rimane altissimo, quindi anche in questo caso l’esperimento prevede lo sfruttamento e la sofferenza di animali che vengono usati come bacini di produzione di esemplari copia. Il laboratorio coreano che avrebbe clonato il cane-eroe – ha sottolineato Kuan – sarebbe riuscito a far nascere (dopo chissà quanti embrioni, feti e cloni malati soppressi) cinque cuccioli, nati senza alcuna identità etologica e cresciuti in laboratorio, per poi essere trasportati su voli trans-oceanici e arrivare in America, il paese che li ha ordinati come se fossero oggetti qualunque”. Senza contare che, ha concluso il responsabile Lav, “”E’ impensabile riportare in vita un individuo deceduto perché, come dice la parola stessa, è unico. E il fatto è reso ancora più grave considerando i molti milioni di cani randagi che vivono soffrendo la fame e privati dell’affetto e della sicurezza di una casa”. Come dargli torto? (B.P.)