Animali: “curateli come gli uomini”

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La malasanità esiste per gli uomini come per gli animali. Può capitare di imbattersi in studi veterinari carenti , incontrare enormi difficoltà nel reperire un pronto intervento, o non poter recuperare documentazione su esami e diagnosi quando richiesta.

Ora c’è una proposta di legge, firmata da Roberto Cassinelli, deputato Pdl, che vorrebbe dare più responsabilità ai veterinari, dando loro gli stessi obblighi che un medico ha nei confronti dei suoi pazienti umani. La proposta di legge nasce dopo avere preso in esame un dossier cartaceo sulle gravi carenze delle strutture veterinarie in Italia, proposto al ministro da Daniela Ballestra, presidentessa dell’ Associazione Arca e proprietaria di una barboncina morta dopo una serie di analisi, terapie e  interventi chirurgici anche costosi. Ho deciso di creare un punto di riferimento per tutti coloro che si sono trovati nelle mie condizioni» spiega Daniela Ballestra. Così uno studio legale per l’associazione si fa carico delle cause ai veterinari di cui si presume la scarsa professionalità, e ora la proposta di legge. «Avevamo sottoposto il progetto a diversi politici di diversi partiti da anni – racconta Daniela Ballestra -. Solo Cassinelli ci ha risposto».

Nella proposta di legge “Disposizioni per la regolamentazione della professione veterinaria e la tutela della salute animale” sono cinque i punti salienti: obbligo di specializzazione per aprire una struttura sanitaria per la cura di piccoli animali; obbligo di una strumentazione minima per gli ambulatori; obbligo di refertazione scritta delle analis, in pratica una cartella clinica. Infine le più innovative: l’obbligo di soccorrere gli animali con la previsione del reato di omissione di soccorso e la reperibilità 24 ore su 24 dei veterinari e introduzione dei pronto soccorso per i quattrozampe.

Qui un video in cui Valentina Coppola, responsabile nazionale Ambiente e Diritti degli Animali per CODICI, ci spiega come è più opportuno comportarsi nei casi in cui l’operato del veterinario di una clinica non sia stato del tutto trasparente.