Allarme in Molise: 14mila randagi

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“La situazione nel Molise non e’ assolutamente idilliaca. I dati sono allarmanti: si stima la presenza di 14.600 cani randagi. Il rapporto con la popolazione umana e’ altissimo. Non e’ presente alcun canile sanitario, mentre si registrano circa 2.600 esemplari ospitati in appena 11 rifugi, che ovviamente risultano essere o al limite di capienza o eccessivamente sovraffollati. Campobasso, purtroppo, e’ l’esempio di malgestione del fenomeno. Il Canile Comunale di Santo Stefano, inizialmente progettato per 350 cani, attualmente ne ospita quasi 800! Per garantire il benessere animale, le recenti direttive del Sottosegretario Martini spingono per la coabitazione di non oltre 200 randagi”. Questa la denuncia dell’associazione La Casa di Snoopy di Campo Marino, nata nel 2007 con lo scopo di arginare il fenomeno del randagismo in Molise e dare una degna sistemazione agli animali. E la linea da adottare deve essere dura ed incisiva: dato che in Molise “la situazione e’ allarmante, rifugi sono stracolmi e non esiste un canile sanitario” La Casa di Snoopy rilancia l’ipotesi di «controlli e sanzioni per chi abbandona».

L’associazione di volontariato nei suoi 2 anni di attività si è data da fare su più fronti per garantire una maggiore tutela agli animali del territorio molisano: ha ideato e portato avanti numerosi progetti tra cui il Regolamento per la Tutela degli Animali, approvato dal consiglio comunale di Campomarino, per collaborare nelle scelte delle politiche animaliste, il “Progetto Sterilizzazione” con la A.S.RE.M Termoli-Larino, il Corso di Primo Soccorso Veterinario e infine la promozione del Tavolo permanente sul randagismo e l’anagrafe canina, istituito dalla Giunta Regionale lo scorso 3 settembre.

Tra le vittorie dell’associazione ricordiamo il riconoscimento della figura di Cane Libero Accudito: “Il cane randagio viene condotto all’ambulatorio A.S.RE.M., sterilizzato, identificato a nome del Comune mediante microchip (in quanto il cane randagio, microchippato o meno e’ pur sempre di proprieta’ del Comune), tenuto per 5-7 giorni in degenza post-operatoria e successivamente fatto adottare o reintrodotto sul territorio” , leggiamo su Primonumero.it. “Il cane e’ riconoscibile mediante una medaglietta con su inciso la dicitura “Cane Libero Accudito” e il numero dell’associazione da contattare per le pratiche di adozione. La nostra idea non e’ un fenomeno isolato, tant’e’ che viene applicata gia’ in altri contesti regionali. Il cane anche se rimarra’ a vita randagio almeno non sara’ più fertile, non autoalimentando il randagismo “.