Alimenti nocivi e cibi non consigliati possono causare disturbi anche piuttosto gravi, quali possono essere?

Avere al proprio fianco un gatto significa prendersi cura di lui e delle sue necessità, fare attenzione alla sua salute e assicurarsi che abbia una vita serena e felice. In questo contesto, uno degli aspetti che maggiormente si devono tenere in considerazione è l’alimentazione.

In linea generale, non è mai indicato che i gatti mangino prodotti pensati per l’alimentazione umana ed è sempre bene concordare la dieta degli animali domestici con il proprio medico veterinario, per assicurare al felino il giusto apporto di nutrienti secondo le sue esigenze.

Ma cosa succede quando i mici ingeriscono dei cibi vietati che provocano al gatto un’intossicazione alimentare?

 

Intossicazione alimentare nel gatto: i sintomi

Nella lista degli alimenti vietati al gatto sono compresi, ad esempio, cioccolato, cipolla, aglio, uva, patate e pomodori. Questi alimenti possono avere effetti tossici, a volte anche di grave intensità.

Ci sono anche altri cibi non consigliati che, sebbene non abbiano effetti tanto gravi, potrebbero causare disturbi di vario genere, anche molto fastidiosi. Tra questi si possono trovare: latte, tonno in scatola, uova e carne cruda.

I sintomi dell’intossicazione alimentare nel gatto, quindi, possono variare a seconda della tipologia di alimento che il gatto ingerisce. Possono essere rappresentati da:

  • vomito e diarrea;
  • aumento della frequenza cardiaca e respiratoria;
  • febbre;
  • tremori e convulsioni;
  • sonnolenza;
  • inappetenza;
  • dolori addominali;
  • disidratazione.

 

Intossicazione alimentare cosa fare

Nel momento in cui si ha il sospetto che il micio possa avere un’intossicazione alimentare, bisogna rivolgersi prontamente al medico veterinario o alla clinica di fiducia.

Sarà, quindi, fondamentale identificare:

  • la sostanza;
  • la dose certa o stimata;
  • il luogo dell’esposizione;
  • la modalità dell’esposizione;
  • il tempo trascorso dall’esposizione;
  • il tempo trascorso tra l’esposizione e la comparsa di eventuali sintomi.

 

Queste informazioni sono essenziali per permettere al veterinario di stabilire la giusta tipologia di trattamento e terapia per aiutare il gatto a riprendersi dall’intossicazione alimentare. È altrettanto importante mantenere la calma sia per permettere agli specialisti di compiere il loro lavoro sia per non agitare ulteriormente l’animale.

Allo stesso modo, non si dovrà lasciare la sostanza pericolosa incustodita o nelle vicinanze del gatto, somministrare latte nell’intento di disintossicare e aspettare la comparsa dei sintomi per vedere se effettivamente c’è stata un’intossicazione. In queste circostanze, la tempestività può essere la chiave che permette al gatto di guarire e riprendersi completamente dall’intossicazione alimentare.

 

Come verificare se il gatto ha delle allergie alimentari?

Le allergie alimentari non sono molto diffuse tra i gatti e sono spesso associate a una reazione a una specifica proteina contenuta in un determinato cibo, che causa una risposta infiammatoria di tipo allergico. L’allergia non deve essere confusa con l’intolleranza alimentare…

 

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Approfondimento: Purina ProPlan